Trentacinquenne da denunciante finisce a giudizio per simulazione di reato. Aveva dichiarato ai carabinieri che ignoti erano entrati in possesso di un assegno della sua società compilandolo e ponendolo all'incasso, in realtà, dalle indagini, è emerso che lo aveva consegnato a un sessantenne per il pagamento di alcune giornate lavorative. L'udienza è stata fissata al prossimo 17 gennaio. Il ferentinate è difeso dall'avvocato Mario Cellitti.
La ricostruzione
Aveva presentato denuncia ai carabinieri della stazione di Ferentino, sostenendo che nei suoi confronti si era consumato un delitto di ricettazione. I fatti contestati risalgono a settembre dello scorso anno. Il ferentinate agli uomini dell'Arma ha dichiarato che ignoti si erano impossessati di un assegno dell'importo di 2.000 euro, intestato alla sua società, che opera nel settore edile. Sempre gli ignoti, stando al racconto del denunciante, avevano compilato il titolo di credito ponendolo all'incasso a sua insaputa. I militari hanno così avviato subito tutti gli accertamenti del caso per fare luce sull'accaduto e scoprire gli autori del fatto denunciato dal ferentinate. Dalle indagini è emerso che, diversamente da quanto sostenuto dal ferentinate, l'assegno era stato consegnato, invece, a un sessantenne, anche lui di Ferentino, per il pagamento di alcune giornate lavorative. E così l'uomo da denunciante è finito per essere indagato. Dovrà comparire davanti al giudice il prossimo 17 gennaio nel tribunale di Frosinone. Il ferentinate deve rispondere dell'accusa di simulazione di reato.