C'erano una volta i giardinetti di viale Mazzini. C'erano perché oggi ne resta veramente poco tra incuria e degrado: erba alta, panchine rotte, asfalto sconnesso invitano la gente ad andare altrove.
Con l'apertura del parco Matusa, sempre più gettonato, i giardinetti hanno perso gran parte della loro naturale funzione. Da qui lo stato di abbandono testimoniato dall'erba alta, dalla pavimentazione in alcuni punti dissestata e da diverse panchine danneggiate sulle quali ormai non siede più nessuno da tempo.
Eppure una volta, e nemmeno tanto tempo fa, quella piccola area verde era gettonata.

Frequentata dai residenti del quartiere, da mamme con i passeggini, da persone a spasso con i cani, ragazzi che giocavano a pallone nell'area cementata. Quando ancora funzionavano lo stadio e il palazzetto dello sport erano un punto di ritrovo e di incontro, un luogo dove magari consumare un panino prima di andare alla partita, commentare i risultati di un incontro o attendere i bambini impegnati nelle varie attività sportive che si tenevano all'interno della palestra Coni, ormai anch'essa tristemente abbandonata. Con le siepi era stata realizzata poi la scritta "città di Frosinone", ormai scomparsa anch'essa.

Ovvio che, ora con il decisamente più grande parco Matusa a due passi, la gente preferisca passeggiare o sostare dall'altra parte della strada dove la frequentazione è maggiore. E dove si può sostare con maggiore comodità.
Un primo intervento necessario per i giardini di viale Mazzini sarebbe quello di tagliare l'erba, un altro quello di sistemare almeno le panchine malridotte. Ma, al tempo stesso, sarebbe anche il caso di ripensare alla funzione dei giardinetti, farne un'appendice del parco Matusa o destinarlo a qualcosa di diverso, magari con un'attenzione specifica da dedicare a fasce particolari della popolazione.