Lavori in corso al Museo Archeologico Ernico, fosse finalmente la volta buona? Da alcuni giorni, tecnici e operai di una ditta che fa capo all'imprenditore Calamari, sono impegnati nel montaggio di ponteggi sulla facciata del fabbricato, a due passi da Porta Cerere.
I cittadini e gli appassionati aspettano da anni l'ultimazione delle opere. Le ricordiamo ripercorrendo la cronistoria dell'ormai famoso museo. L'avventura iniziò negli anni Ottanta, quando "grazie" al terremoto che provocò modeste fratture, il Comune ottenne fondi per il consolidamento e la ristrutturazione della sede.
L'edificio, situato in piazza Guglielmo Marconi, a pochi metri dall'antica e maestosa Porta Cerere, ospitava l'Istituto Statale d'Arte (oggi Liceo Artistico Giovanni Colacicchi), nato negli anni Venti come Istituto Professionale di Stato, che formò decine di bravi artisti e artigiani. La giunta dell'epoca decise di trasformare l'edificio in Museo. Stato e Regione assegnarono in diverse fasi cospicue somme, e nel 2000, a lavori praticamente ultimati, la tranche finale di 500 milioni di lire, finita in perenzione per il mancato utilizzo (doveva servire al completamento degli arredi), venne recuperata da un assessore con un blitz presso gli uffici romani i cui addetti, condividendo finalità e apprensioni, restituirono la somma.
Con il pretesto di nuovi impianti la giunta Fiorito, insediatasi nel 2001 ottenne ulteriori enormi finanziamenti, e ci fu la inaugurazione dei locali ultimati. Incuria e ritardi danneggiarono intonaci e altro, e la giunta Bassetta decise ulteriori interventi per eliminare umidità e trasudo dalle pareti. La modesta "fodera in foratini" servì a poco, e si ricorse allo scavo di un canale interno perimetrale. Per far defluire le acque raccolte, venne tagliata la trave perimetrale esterna, sugli effetti della quale non si riesce ad avere chiarimenti. Gli operai, e chi li guidava, ignoravano che al centro del fabbricato esiste una vasca di raccolta appositamente realizzata, collegata all'esterno.
Ora, quindi, oltre ai lavori edili, occorre intervenire anche sugli infissi, danneggiati dal tempo e dall'incuria, con le finestre lasciate aperte per anni.