Un'ondata di sconcerto per il furto della corona sulla testa dell'antica statua lignea raffigurante la Madonna dell'Assunta. La protettrice di Cassino attira la devozione di tutti, dentro e fuori dalla città martire. Un simbolo della fede diventato intramontabile nei secoli a partire dai miracoli del passato, legati all'effigie, durante i periodi di pestilenza.
Sul furto sacrilego indagano i carabinieri della compagnia di Cassino che già nella giornata di giovedì si sono recati nella chiesa concattedrale per i rilievi del caso.

La statua era posta a sinistra dell'altare al momento del colpo, vicino alla cappella laterale e sarebbe tornata al suo posto dopo la celebrazione serale, proprio nel giorno della nascita di Maria. L'ingresso della chiesa era tranquillamente aperto per permettere, durante la giornata, ai fedeli di entrare e di rivolgere alla Vergine le proprie preghiere. È probabile che al momento del furto non ci fosse nessuno: chi ha agito ha utilizzato un'asta di legno che si trovava lì vicino per fare leva tra il capo della Madonna e la corona e riuscire a trafugare il simbolo regale. Nelle manovre è stata anche leggermente danneggiata la stessa statua ma, per fortuna, in maniera lieve.

Il parroco, la sera stessa, ha rivolto un appello durante la funzione religiosa: «Preghiamo e speriamo che colui che ha compiuto questo spiacevole gesto si ravveda e la restituisca per amore di Maria e dei fedeli a lei devoti». Intanto continuano le indagini da parte degli uomini dell'Arma per capire se si possa trattare di un ladro seriale di oggetti sacri o se sia furto scollegato da parte di uno o più soggetti che speravano di trovare la corona d'oro che viene posizionata nei giorni della festa.