Turbativa d'asta e abuso d'ufficio, si scava nelle carte sequestrare in Comune relative a gare d'appalto per lavori di messa in sicurezza a Cervaro, per far fronte al dissesto idrogeologico. Per queste ipotesi, a vario titolo, le persone indagate - raggiunte da un avviso di garanzia, proprio per poter procedere nei sequestri documentali - sono risultate cinque: il sindaco del Comune di Cervaro, il suo vice, un tecnico comunale e due imprenditori del Casertano.
A dover rispondere di turbativa d'asta e abuso d'ufficio sono il primo cittadino Ennio Marrocco (difeso dagli avvocati Sandro Salera e Paolo Marandola) e il tecnico comunale Angelo Conte (difeso dall'avvocato Andrea Coletta), lo stesso sulla cui nomina nel gennaio del 2021 l'opposizione si era fatta sentire. Proprio Conte, in attesa che si faccia chiarezza, ha deciso di dimettersi. Per il reato di abuso d'ufficio è indagato il vicesindaco Annalisa Bracciale. Mentre i due imprenditori per un'ipotesi di turbativa d'asta.
Secondo le prime informazioni trapelate a far scattare le verifiche sarebbe stato il ricorso di un'altra ditta che avrebbe partecipato alle gare per gli stessi lavori relativi alla messa in sicurezza. Un ricorso che ha messo in moto gli inquirenti, impegnati ora a valutare ogni elemento contenuto nei documenti e nei verbali sequestrati in Comune. Numeri in primis.
Le indagini coordinate dalla dottoressa Maria Carmen Fusco sono ancora in una fase primordiale, ma il fulcro ruoterebbe intorno ai lavori affidati a due ditte e relativi al rischio idrogeologico in centro ma anche in un'altra zona di collegamento tra l'area urbana e la periferia. Interventi, in ambo i casi, volti al risanamento con relativa messa in sicurezza. Due appalti per circa 500.000 euro l'uno. Una settimana fa la notifica degli avvisi di garanzia e l'acquisizione dei fascicoli nel palazzo comunale da parte dei carabinieri del Nucleo operativo di Frosinone relativi, appunto, alle aggiudicazioni.
Le bocche restano cucite: l'indagine è ancora in corso. Silenzio anche in Comune, così come in paese: nessuno vuole commentare. Subito dopo il terremoto legato alla notizia dei cinque avvisi di garanzia il solo a parlare era stato il sindaco Marrocco, che si è detto «fiducioso nel lavoro della magistratura, certo che presto sarà chiarito e appurato ogni aspetto della vicenda. E la totale assenza di ogni mio coinvolgimento. Mi auguro - aveva aggiunto - che si proceda celermente affinché non permanga alcun dubbio sulla correttezza della mia condotta».