Il sentore lo avevano tutti. Ne erano convinti tutti. Da tempo immemorabile. Adesso, purtroppo, arriva anche la conferma dalla scienza, dalla statistica: la provincia di Frosinone, nel Lazio, è il territorio maggiormente falcidiato dai tumori, soprattutto da quelli che si manifestano in età infantile e adolescenziale.
La certificazione arriva da uno studio recente di otto ricercatori (Ilaria Cozzi, Enrica Santelli, Enrica Lapucci, Andrea Pession, Roberto Rondelli, Daniela D'Ippoliti, Marina Davoli, Paola Michelozzi) del Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale - Asl Roma 1, del Centro operativo Aieop "Luciano e Daniele Pederzani" e dell'Irccs azienda ospedaliero-universitaria di Bologna, intitolato "Incidenza di tumori nella popolazione infantile e adolescenziale (0-19 anni) della regione Lazio, anni 2009-2015", pubblicato su "Epidemiologia&Prevenzione", la rivista scientifica dell'Associazione Italiana di Epidemiologia.
I numeri sono impietosi, preoccupanti: su 1.782 casi, riportati tra il 2009 e il 2015 nel Registro dei tumori infantili del Lazio (Rtil), 162 hanno riguardato persone tra 0 e 19 anni residenti nella provincia di Frosinone, numeri che si traducono nel tasso di incidenza più alto della regione.
Obiettivi
L'obiettivo dello studio era quello di misurare l'incidenza dei tumori nei bambini e negli adolescenti residenti nel Lazio tra il 2009 e il 2015 e di analizzare le differenze geografiche di incidenza nelle diverse province della regione. «I tumori dei bambini e degli adolescenti - si legge nello studio - sono patologie rare e in Italia rappresentano, rispettivamente, la seconda causa di morte dopo le malformazioni congenite nella fascia di età 0-14 anni e la terza dopo gli incidenti nella fascia di età 15-19 anni (dati Istat 2018). L'eziologia di questi tumori rimane in gran parte sconosciuta. Solo il 5% ha una chiara origine genetica, per meno del 3% è plausibile una diretta correlazione con esposizioni ambientali (infezioni, agenti fisici, sostanze chimiche). Ne consegue che, per oltre il 90% dei tumori, la causa è ignota. I fattori di rischio a oggi studiati sono numerosi, ma le conclusioni in merito al loro ruolo causale sono ancora molto incerte».
Nel 2015, nella regione Lazio è stato istituito, insieme al Registro tumori regionale, un Registro tumori infantili (Rtil) dedicato alla fascia di età 0-19 anni, che copre una popolazione di oltre 1.000.000 di residenti di età 0-19 anni, pari a circa il 18% della popolazione residente nel Lazio e al 9,6% della popolazione infantile italiana.
Le fonti
Le basi dei dati utilizzate per selezionare i casi incidenti di tumore infantile per il periodo 2009-2015 sono state: le schede di dimissione ospedaliera, intra ed extra regionali per gli anni 2000-2017; i referti dei servizi di anatomia patologica per gli anni 2009-2015; il registro nominativo delle cause di morte per gli anni 2009-2015; e poi la banca dati dell'Associazione italiana di ematologia e oncologia pediatrica, anno 2000 - 2015; la farmaceutica territoriale e ospedaliera, anni 2006-2015; il sistema informativo per l'assistenza specialistica ambulatoriale (Sias), anni 2007-2015; le cartelle cliniche dei ricoveri ospedalieri, intra ed extra regionali.
I risultati
«Nel periodo in studio (2009 - 2015) - si legge nel report - sono stati registrati 1.782 nuovi casi di tumore in residenti nella regione Lazio alla data di incidenza, con una media annuale di 255 casi incidenti. Di questi, il 65% (1.153) ha ricevuto una diagnosi in età pediatrica (0-14 anni) e il 35% (629) in età adolescenziale (15-19 anni). L'andamento temporale dei casi mostra che sia nei bambini sia negli adolescenti il numero dei casi incidenti è aumentato fino al 2011 nella classe di età 0-14 anni e, fino al 2012, nella classe 15-19 anni, mentre si osserva una riduzione nell'ultimo periodo in studio». In 7 anni di osservazione (2009-2015), sono stati registrati nel Lazio 100 casi di tumore nel primo anno di vita, di cui 8 maligni del sistema nervoso centrale. In questa fascia di età, i neuroblastomi sono i tumori più frequenti, seguiti dalle leucemie. Nell'età compresa tra 1 e 4 anni, il tasso di incidenza è di 229,3 casi e le leucemie hanno il loro picco di incidenza con un tasso di 100,6 casi per milione.
L'84,4% delle leucemie è rappresentato dalla leucemia linfoide acuta. I tumori del sistema nervoso centrale sono la seconda classe diagnostica per ordine di frequenza. Nella fascia 5-9 anni, si osserva il tasso più basso di incidenza, pari a 170,6 casi per milione. Anche in questa fascia di età le leucemie sono i tumori più diagnosticati, ma con un tasso che è circa la metà rispetto alla classe precedente. A partire dai 5 anni, iniziano a presentarsi anche le diagnosi di carcinoma e di altre neoplasie epiteliali (14 casi). Tra i 10 e i 14 anni, le leucemie restano la prima causa di tumore con un tasso pari a 45 casi per milione, seguite dai linfomi e dai tumori del sistema nervoso centrale. In questa fascia di età, le neoplasie epiteliali diventano più frequenti e circa la metà dei casi è rappresentato dai tumori tiroidei, seguiti dai melanomi. Tra i 15 e i 19 anni, sono stati registrati 629 nuovi casi di tumore. In questa fascia di età, i tumori più frequenti sono quelli epiteliali, con un tasso pari a 108,7 casi per milione, dei quali il 68% tumori della tiroide. La seconda categoria più frequente sono i linfomi, di cui oltre il 70% sono linfomi di Hodgkin.
«Dal confronto - prosegue lo studio - tra aree di residenza, si osserva tra i bambini residenti nel comune di Roma un'incidenza più elevata per il complesso dei tumori (RR 1,09; IC95% 0,98-1,20) e per i 3 gruppi di tumori. I risultati mostrano, inoltre, un eccesso tra i bambini residenti nella provincia di Frosinone per i tumori del sistema nervoso centrale. Nel comune di Roma, che rappresenta oltre la metà della popolazione infantile regionale, e a Frosinone si osservano i tassi standardizzati di incidenza più elevati (rispettivamente, 255,49 e 255,59 casi per milione), superiore anche al tasso regionale. L'incidenza dei tumori maligni è risultata la più bassa a Viterbo, seguita dalle province di Rieti, Roma e, infine, Latina».
Conclusioni
Rispetto ai dati del pool Airtum 2003-2008, il Lazio mostra una maggiore incidenza per tutti i tumori, sia nei bambini sia negli adolescenti, e per tumori specifi- ci, come la leucemia nei bambini e il carcinoma della tiroide negli adolescenti. A parte il diverso periodo di osservazione, queste differenze possono essere dovute a una maggiore sensibilità dei registri specializzati rispetto ai registri di popolazione generale. Gli eccessi di incidenza osservati per specifiche aree geografiche e tumori meritano ulteriori approfondimenti. Complessivamente, nei suoi primi sette anni di attività, il Registro dei tumori infantili del Lazio è stato in grado di fornire dati epidemiologici affidabili sull'incidenza di tumori nei bambini e negli adolescenti nel contesto italiano.