Traffico illecito di rifiuti, ieri in aula due dei tre imputati dell'inchiesta "Maschera-bis", ovvero dello stralcio dell'operazione madre aperta dalla procura di Cassino su un presunto traffico illecito di rifiuti, che ha dato vita a un maxi processo in cui sono imputate tutte le più grandi aziende di trattamento rifiuti del Lazio, i laboratori chimici più accreditati in Italia e che ha avuto un iter talmente complesso da arrivare presso la Corte di Giustizia europea. Cassino potrebbe determinare un precedente di grande rilievo nazionale. Le contestazioni per "Maschera-bis", però, non sono le stesse né i tempi coincidono (in questo troncone le contestazioni sarebbero successive alla chiusura delle indagini). E neppure il numero degli imputati: a processo ieri Cesare Fardelli, Mauro Vicano (come presenti della Saf) e l'ingegnere Roberto Suppressa in qualità di direttore tecnico. Cuore dell'impianto accusatorio l'ipotesi dei "codici a specchio"; con l'accusa che i rifiuti sarebbero stati qualificati erroneamente come non pericolosi. E smaltiti come tali.
Nell'udienza che si è tenuta a Cassino, con il pm Galanti, a chiedere di rilasciare spontanee è stato Vicano che - rigettando le accuse - avrebbe anche posto l'accento sull'aspetto politico della sua nomina priva di competenze tecniche in materia. Suppressa, ascoltato sempre ieri, avrebbe analizzato l'iter seguito facendo emergere come anche durante il periodo di sequestro della Saf, con la nomina di un amministratore giudiziario, sarebbero state condotte le medesime attività: pure i laboratori di Milano a cui l'amministratore giudiziario si sarebbe rivolto avrebbero di fatto valutato i rifiuti come non pericolosi.
Ascoltato anche un responsabile finanziario dell'azienda su un aspetto strettamente economico. Era stato ipotizzato dall'accusa che il risparmio di spesa effettuato classificando "erroneamente" i rifiuti sarebbe andato in danno dei Comuni. Il teste ha invece spiegato come i Comuni di fatto sono soci della stessa Saf e che, dunque, un risparmio sarebbe andato per assurdo in loro favore. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 23 gennaio per ascoltare altri testi della difesa. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Domenico Marzi, Sandro e Vittorio Salera e Paolo Marandola.