«Assistiamo progressivamente ad una de-industrializzazione del nostro territorio. La crisi di Stellantis e in particolare dell'indotto collegato vede ora chiedere molte piccole imprese che porterà ad una desertificazione del territorio sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo». A parlare è Domenico Carcone, 54 anni, storico esponente della sinistra radicale del Cassinate e ora candidato all'uninominale per il Senato con il sodalizio di Unione Popolare, che fa capo a Luigi De Magistris. Se la vedrà con Claudio Fazzone (FI) e Sergio Messiore (Pd). Al centro del suo impegno politico – manifestato sabato pomeriggio con un volantinaggio lungo il corso della Repubblica - il riscatto economico ed occupazionale per il territorio del sud della provincia. Un'ambizione che si sostanzia con 8 grandi temi: Stellantis, potenziamento del tribunale di Cassino, gestione dei rifiuti, alta velocità, acqua pubblica, potenziamento dei collegamenti tra il Cassinate e il sud pontino, un distretto sanitario collegato, turismo.
Stellantis
«Ci sono persone che hanno vissuto un'intera carriera lavorativa in un settore, quello dell'automotive, che ora vive una nuova forma di precariato che colpisce soprattutto le donne», afferma. «Non è possibile - aggiunge - che la politica, da quella nazionale a quella locale, taccia sulle vicende di una multinazionale quale Stellantis. Sono mesi che assistiamo ad un ridimensionamento dei livelli occupazionali, ma nessuna ricetta di occupazione è stata possa in essere per lo stabilimento. Per tanto c'è bisogno che la politica torni a fare il proprio lavoro, torni a dialogare con le prese e torni a fare dei progetti: non deve essere solo il Mise a farsi carico delle difficoltà, ma la politica ha una dimensione piramidale e deve quindi coinvolgere tutti i livelli. Come Unione Popolare, e come cittadino di questo territorio, torniamo tra le persone. Lo facciamo con un banchetto che dà movimento ad una campagna elettorale piccola, stringente ma noi vogliamo metterci dentro passione e contenuti».
Alta velocità
La realizzazione di una stazione per l'alta velocità nella città martire, è un tema cardine nella prospettiva di Carcone: «Bisogna potenziare i trasporti per i pendolari e costruire una stazione Tav, collegando di fatto il territorio delle due province del nuovo collegio. Questo potrebbe rappresentare un collegamento dell'intera area al resto del paese ed in particolare connettere il territorio con l'Europa, le due fermate temporanee previste quotidianamente sono ormai insufficienti rispetto alla domanda».
Gli altri temi
Sul tribunale di Cassino argomenta: «Va potenziato, perché ad oggi ha di fatto una giurisdizione con competenze raddoppiate, avendo accorpato anche quello di Gaeta». E sui rifiuti afferma: «Bisogna intensificare la raccolta differenziata, più è elevata la quota di materie prime e seconde raccolte meno gravosa da pagare sarà la Tari per le famiglie ed imprese. Credo anche nella riconversione del termovalorizzatore di San Vittore del Lazio. Va restituita – aggiunge – ai comuni la gestione dell'acqua, intesa come bene comune».
Su come progettare uno sviluppo comune delle due province accorpate nella nuova circoscrizione elettorale, afferma: «Costruire nuove infrastrutture stradali che colleghino i due territori, la zona mare e l'area interna, per uno spostamento in sicurezza degli utenti e delle merci. Tale potenziamento aiuterebbe lo sviluppo di tre poli strategici quali il distretto del mare, il polo nautico di Formia e Gaeta ed il distretto del settore della carta con gli stabilimenti presenti nella zona tra Cassino, Sora ed Isola Liri». Sui distretti sanitari, dice: «Un distretto sanitario che colleghi i due territori che non si fermi a prestare interventi di prima urgenza, ma che punti ad avere strutture più attrezzate ed organizzate evitando così spostamenti spesso a centinaia di chilometri dai luoghi di residenza». In campo turistico, ritiene necessario «fare investimenti per una maggiore valorizzazione del patrimonio culturale e storico sia del territorio costiero che dell'entroterra».