Incalza il fuoco di fila contro la realizzazione della quarta linea nel termovalorizzatore di San Vittore del Lazio. Dopo il corale e convinto niet dei sindaci del Cassinate martedì pomeriggio, nelle ultime ore si registra il parere contrario anche del consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli. «Tale opera va scongiurata a tutti i costi, in quanto andrebbe ad incidere ulteriormente sulla già delicata questione ambientale della nostra provincia. Significherebbe ancora più emissioni di CO2 nell'atmosfera», scrive in una nota. «Insomma - aggiunge - mentre in Europa ed in altre regioni si va avanti, in termini di attenzione all'ambiente, il Lazio continua ad arretrare.
Ancora una volta sono i comuni del Lazio ed in questo caso, quello di San Vittore, e gli altri della provincia di Frosinone, a pagare le inadempienze ed incapacità degli enti, primo tra tutti la Regione Lazio, a guida Partito Democratico». E attacca ancora: «Bisogna chiudere il ciclo dei rifiuti nella Capitale, senza trasferimenti in altre province; realizzare un nuovo impianto in provincia di Roma teso all'economia circolare, al riciclo e riutilizzo delle materie prime secondo gli standard europei; Altre regioni su questo argomento ne hanno tratto profitto, quindi da rifiuto lo hanno trasformato in risorsa. A causa dell'incapacità di Zingaretti nel Lazio questo non è possibile e la cosa ha dell'assurdo! Io continuo la battaglia al fianco dei sindaci», conclude.
L'eco di Quadrini
Rincara la dose Gianluca Quadrini, presidente del gruppo Lega in consiglio provinciale: «Nono stante i molteplici solleciti e le mille richieste da parte mia e dei miei colleghi, la Regione sembra non aver avuto, in questo tempo, alcuna volontà di affrontare un problema così delicato e importante come l'ambiente. Continua a mancare un'interlocuzione con il presidente Zingaretti, che ha evidentemente fallito nella gestione dei rifiuti del Lazio creando delle criticità a danno solamente della nostra Provincia.
La realizzazione della IV linea del termovalorizzatore – continua - è un affronto alla salute pubblica e ai nostri territori. Il sindaco di San Vittore, Nadia Bucci, preoccupata per le potenziali emissioni nocive per la salute, sta portando avanti la sua protesta per la salvaguardia ambientale della sua città e dei comuni confinanti. Perché contrariamente a quanto accade nelle fila della sinistra regionale, è nostro interesse, nel pieno della solidarietà e della collaborazione, programmare un nuovo modello di gestione del ciclo dei rifiuti rispettando i territori, la dignità e la salute dei cittadini».
Agrosolare e fotovoltaico Non solo termovalorizzatore. La Consulta, martedì sera, ha espresso forti preoccupazioni anche per quanto riguarda il ricorso massivo ai pannelli solari da suolo, che creano non pochi problemi all'agricoltura. A lanciare l'allar - me è stato Giovanni Fantaccione, sindaco di Castrocielo che ha definito una aggressione selvaggia al territorio agricolo di pregio da parte di società il cui fine e prevalentemente speculativo. «Insomma – ha detto – un consumo di suolo agricolo a danno dell'amiente peraltro individuati in aree in prossimità di impianti sportivi, di corsi d'acqua, di un laghetto, come nel caso di Castrocielo». Una problematica seria che la Consulta dovrà affrontare a tutela del territorio chiedendo il rigoroso rispetto della Delibera di giunta regionale 390 del 7 giugno scorso che richiama l'individua - zione di aree idonee per i grandi impianti fotovoltaici.
«L'agricoltura è in crisi per via di una serie di cause: tra cui il caro bollette e il caro energia», ha aggiunto il sindaco di Piedimonte Gioacchino Ferdinandi. «Verranno coinvolti i consiglieri regionali affinché non vengano rilasciate autorizzazioni da parte della Regione che non tengano conto degli sviluppi dei propri territori perché si rischia di realizzare degli impianti fotovoltaici che permangono sul territorio per circa trent'anni e vanno poi a bloccare lo sviluppo urbanistico di un territorio. È necessario che la Regione tenga conto dell'area dove ubicare questi impianti in relazione ai piani regolatori dei comuni».