Era un tardo pomeriggio del 18 novembre del 1990 quando le delegazioni sovietica e italiana, giunte in Quirinale, si recarono a prendere posto nel Salone dei Corazzieri.
Alla guida della delegazione sovietica il capo di Stato Mikhail Gorbaciov, morto martedì scorso all'età di 91 anni, il presidente dell'Urss al quale pochi mesi prima era stato assegnato il Premio Nobel, accompagnato da sua moglie Raissa Gorbaciova. Furono ricevuti dall'allora presidente della Repubblica italiana Francesco Cossiga, subito dopo aver stretto la mano a tutti i componenti dell'ufficio di presidenza della Fondazione Fiuggi presieduta da Giulio Andreotti, presidente del Consiglio dei ministri in carica.

Cinquecento invitati selezionatissimi in tutto, tra i quali il sindaco di Fiuggi, Franco Rengo, chiamato a gestire un imbarazzo e una tensione che quella sera si tagliava con il coltello per lo sgarbo del quale Fiuggi si stava rendendo protagonista, avendo impedito che la cerimonia per la consegna del Premio internazionale Fiuggi a Gorbaciov avvenisse, come previsto originariamente, nella città termale.

La cerimonia ufficiale, che si sarebbe dovuta tenere nello storico Teatro delle Fonti, prevedeva anche 1.200 giornalisti accreditati da tutto il mondo, tre serate in mondovisione su Rai Uno e la presenza del presidente della Repubblica, l'intero governo, i presidenti della Camera dei deputati e del Senato e di mezzo parlamento italiano.
C'era però spostare un albero per consentire i lavori di ampliamento del foyer del teatro da utilizzare come sala stampa. Finì invece che 500/600 persone assediarono la Fonte Anticolana prima di forzare i cancelli e, in momenti assai concitati, bloccarono il cantiere nonostante l'enorme spiegamento di forze dell'ordine.

Erano gli anni complicati delle contestazioni verso Giulio Andreotti e l'Ente Fiuggi di Giuseppe Ciarrapico (tre anni dopo, con l'insediamento del sindaco Giuseppe Celani, si registrarono veri e propri tumulti, con i fiuggini scesi in strada al grido di "acqua al popolo").
E così, mentre oggi il mondo intero ricorda il protagonista della perestroika, Fiuggi ricorda i propri errori.