Sono arrivati in tanti, in sella alle loro Vespe per ricordare Marco Di Vozzo, il cinquantenne risucchiato dalle onde del mare sabato a Gaeta nella zona delle "Scissure". Un uomo sempre sorridente, di grande compagnia. Con due passioni smisurate: la famiglia e i motori. Ecco perché in tanti hanno voluto raggiungere la cattedrale di Pontecorvo in Vespa, come un omaggio dovuto. In centinaia hanno assistito ieri ai funerali celebrati da don Eric Di Camillo.

Tante le lettere lette alla fine della funzione funebre, pagine piene di dolore ma anche di amore. In cui ognuno ha raccontato quella parte di Marco che non morirà mai, perché viva nei cuori di chi lo ha conosciuto: un uomo dedito alla famiglia, sempre disponibile, dalla generosità e dalla precisione smisurate. Per Marco sabato non c'è stato davvero nulla da fare. Quando nel primo pomeriggio si è immerso come aveva fatto mille volte nessuno avrebbe mai potuto pensare a una tragedia simile: le correnti lo hanno risucchiato.

Inutili i soccorsi. Il cinquantenne, molto conosciuto in città - titolare di un'agenzia funebre e di un negozio di fiori con la moglie - è scomparso tra le onde. Una volta recuperato e trasferito a riva era troppo tardi. Martedì, dopo l'affidamento dell'incarico da parte del sostituto procuratore Ricci al medico legale, si è svolta fino a sera l'autopsia per capire se il cinquantenne sia stato colto da malore. Ieri, poi, il giorno del dolore. Tante le attività che hanno chiuso le serrande in segno di lutto, dopo la decisione del sindaco Rotondo di proclamare il lutto cittadino.