Restano accesi i riflettori sul caso Ruberti a Frosinone. Del resto, ci sono alcune espressioni usate dall'ormai ex capo di gabinetto del sindaco Roberto Gualtieri di Roma che pongono diversi interrogativi. Albino Ruberti, nell'accesa discussione, in cui chiama in causa il fratello di Francesco De Angelis, Vladimiro, e il sindaco di Giuliano di Roma, Adriano Lampazzi, a un certo punto, rivolto alla sua compagna Sara Battisti, consigliera regionale, sbotta: «Stavolta Frosinone io non la tollero più».

Il riferimento è a quanto gli avrebbero detto a tavola? Infatti, tra le tante espressioni usate da Ruberti c'è: «Se stai con ‘sta gente non stai con me. Il fratello, a tavola, vuoi che te lo dico che m'ha detto? Deve venire qui a chiedermi in ginocchio pietà, adesso. Se deve inginocchia' e chiede' scusa. Sennò lo scrivo a tutti che m'ha detto». Tutti i protagonisti della vicenda, però, si sono trincerati sostenendo che la discussione si è accesa per motivi calcistici. Una giustificazione che non ha convinto, benché meno la procura di Frosinone che con il sostituto Adolfo Coletta sta procedendo a una serie di riscontri. Mentre il video integrale della discussione, avvenuta il 1° giugno, è stato acquisito, si sta procedendo a sentire, come persone informate sui fatti, coloro che erano presenti. Possibile ipotizzare che gli accertamenti (al momento non sono state ravvisate ipotesi di reato) proseguano celermente considerata l'imminente campagna elettorale. Campagna nella quale non sarà presente Francesco De Angelis, che per evitare strumentalizzazioni - come da lui dichiarato - ha rinunciato alla candidatura al proporzionale in un collegio romano.

Al tempo stesso, nonostante alcuni attacchi da destra, ma anche da estrema sinistra, non rinuncia al suo ruolo di presidente del Consorzio industriale del Lazio. Non a caso, c'è chi ipotizza che tra i bersagli che si intendevano colpire con la diffusione del video ci sia proprio De Angelis e il suo incarico nel consorzio, che farebbe gola a molti. Altrettanti dubbi suscita la tempistica con cui il video, girato durante la campagna per le comuni di Frosinone, è stato diffuso.

Sulla vicenda, interviene ora il Pd provinciale. Il consigliere regionale Mauro Buschini si affida ad alcune considerazioni di natura politica: «Il Partito democratico della nostra provincia, nel corso di questi anni, ha dato ampiamente prova di buon governo e corretta amministrazione in tutti i livelli istituzionali in cui ha rivestito un ruolo da protagonista, per merito di tutti noi. Leggo in queste giornate commenti e prese di posizione che nulla hanno a che vedere con la reale situazione del nostro partito, in un territorio in cui soprattutto negli ultimi passaggi siamo e siamo stati uniti, nei momenti dei successi come in quelli delle sconfitte».

Venendo al nocciolo della questione, Buschini afferma che «il Pd non è il luogo dei "veleni", del "tutti contro tutti", neppure nella vicenda di questi giorni, per la quale mi sento vicino umanamente alle persone coinvolte e che sono certo si chiarirà sotto ogni punto di vista. Questo non è il momento delle polemiche e dei gossip. È il momento di combattere per il futuro del Paese».

Interviene anche la segreteria provinciale del partito con il segretario Dem, Luca Fantini e la presidente del Pd, Stefania Martini: «Ci preme tutelare la comunità democratica composta da tantissimi militanti che ogni giorno si spendono, con grande convinzione e passione politica, per un'idea di Paese fondata sui diritti, su un lavoro di qualità, sulla difesa dell'ambiente e del territorio. Un lavoro che portiamo avanti da anni e che non può essere scalfito, nella maniera più assoluta, dalla vicenda balzata agli onori delle cronache in questi giorni. Non permetteremo a un singolo episodio per quanto deprecabile, avvenuto a Frosinone dopo una cena privata, di trasformarsi in un giudizio politico sulla nostra grande comunità politica. Già nei prossimi giorni, convocheremo gli organismi dirigenti per l'organizzazione della campagna elettorale che ci vedrà impegnati per raggiungere il miglior risultato possibile in un appuntamento che riteniamo decisivo per il futuro del nostro Paese».

Fantini e Martini aggiungono: «Un episodio che va condannato ma circoscritto, che è avvenuto in un contesto comunque privato. Uno dei protagonisti della vicenda ha già rassegnato le dimissioni dal suo incarico istituzionale, mentre Francesco De Angelis con responsabilità ha ritirato la candidatura per evitare strumentalizzazioni nel rispetto della comunità che era stato chiamato a rappresentare. Nulla di questa vicenda ha a che fare con il percorso del Partito democratico in provincia di Frosinone e respingiamo al mittente qualsiasi tipo di speculazione in atto per la campagna elettorale. Dalla destra non accettiamo alcun tipo di lezione».

Nei giorni scorsi c'era stato un duro comunicato del circolo Dem di Cassino che aveva parlato di «un episodio gravemente lesivo dell'onorabilità del nostro partito» per riaffermare «una netta presa di distanze dai metodi e dai contenuti di quella rissa verbale, in attesa del chiarimento su tutta la vicenda e sulle gravi allusioni fatte da Ruberti al vaglio della procura di Frosinone, cui spetta il doveroso compito di verificare, ove vi fossero, responsabilità penali». Il circolo cassinate rimandava «al mittente le speculazioni di chi, maldestramente cerca di trascinare anche il partito di Cassino e finanche l'amministrazione comunale nelle responsabilità di tale increscioso episodio».

Intanto, presidente del Consiglio regionale del Lazio Marco Vincenzi e la capogruppo del Partito democratico Marta Leonori: «Personalmente non ci risulta che nelle settimane precedenti alla pubblicazione ci sia stata alcuna diffusione in consiglio regionale di video riguardanti Albino Ruberti e Francesco De Angelis. Se ne fossimo stati a conoscenza avremmo denunciato subito il fatto agli organi competenti».