Immensa commozione, in tutta la diocesi di Anagni-Alatri, per la morte di don Giuseppe Ghirelli, 68 anni, avvenuta domenica scorsa al policlinico "Gemelli" di Roma.
A portare via don Peppe, così era chiamato da tutti, è stata una grave malattia che lo aveva colpito l'anno scorso. Nella serata di ieri si sono tenute messe e veglie di preghiere nella parrocchia di S. Andrea e nella Cattedrale di Anagni e nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Alatri. In tanti hanno voluto ricordare così il "prete buono", in attesa dell'ultimo saluto ai funerali, fissati alle 15.30 di oggi nella Cattedrale di Anagni e presieduti dal vescovo diocesano, monsignor Lorenzo Loppa.

Ordinato sacerdote nel 1978 dal vescovo Umberto Florenzani, don Giuseppe Ghirelli si è sempre distinto per sensibilità e generosità. Non a caso, seppure in età matura, ha risposto a quella che lui definiva "una chiamata nella chiamata": dal 2014 al 2020 il sacerdote anagnino è stato missionario nella chiesa parrocchiale di Goba in Etiopia (prefettura apostolica di Robe), ai confini con la Somalia. Una regione a prevalenza islamica, dove don Peppe seguiva i ragazzi difficili ospitati da una casa-famiglia, faceva visita agli anziani e si occupava di una scuola, aiutato dai pochi cattolici del luogo. Rientrato in Italia, ha proseguito la sua attività di parroco ad Alatri, dopo le precedenti esperienze di Anagni e Carpineto Romano.

Numerosi i messaggi di cordoglio. Il sindaco di Anagni, Daniele Natalia, ha detto: «Appena ho saputo della prematura scomparsa di don Giuseppe Ghirelli, per tutti noi familiarmente "don Peppe", un profondo senso di tristezza mi ha colpito. È stato per tanti anni un punto di riferimento per la nostra comunità e specialmente per i più giovani. Ha sempre affrontato con entusiasmo la sua attività sacerdotale, non solo nel nostro territorio, ma anche in Africa come missionario. Ci mancherà».

Il sindaco di Alatri, Maurizio Cianfrocca, si è rivolto direttamente a lui: «Ciao don Giuseppe, la tua scomparsa mi addolora molto. Sei stato un sacerdote che, appena venuto ad Alatri, si è subito voluto immedesimare nelle nostre tradizioni, ma che soprattutto ha voluto fin da subito conoscere i suoi parrocchiani con i quali ha instaurato un rapporto amichevole e cordiale. Spero che i tuoi tanti progetti, di cui parlavamo spesso, si concretizzino in maniera che tu dal cielo li possa benedire».