Ormai si può parlare di aggressione. Aggressione al territorio di Atina e con mezzi e modi da vera guerriglia. Parliamo della continua nascita e rinvigorimento delle discariche abusive che sorgono un po' ovunque finanche i luoghi che dovrebbero rappresentare la parte nobile e pura dell'ecosistema di cui Atina fa parte.
Ancora una volta dobbiamo segnalare la presenza di rottami di automobili lasciati sui tornanti della strada panoramica (?) che conduce sul monte Prato. Qualcuno, che del vandalismo ambientale ne fa largo sfoggio, ha scaricato parti vistose di plastica e non ai lati del primo tornante di quella strada: pneumatici, carcasse di carrozzeria, calandre, imbottitura di sedili, cassette di plastica e altri oggetti più o meno voluminosi, ma tutti egualmente inquinanti sia del paesaggio che del terreno sul quale sono stati abbandonati. Non se ne può più.

Da anni raccontiamo e denunciamo come il territorio comunale di Atina sia tartassato da discariche abusive che sorgono di continuo e deturpano i luoghi più caratteristici sotto l'aspetto ambientale e paesaggistico. L'impegno degli operatori addetti alla raccolta dei rifiuti è encomiabile, ma alle volte discariche come l'ultima di cui parliamo, sono difficili da avvistare e, dunque, da bonificare. Ma, la fortuna vuole che persone sensibili e che frequentano per diletto e amore della natura quei luoghi reconditi, fanno le sentinelle e danno l'allarme. «Servono foto-trappole e telecamere, altrimenti la guerra è persa» è la ricetta del pensionato che ci ha inviato le foto della discarica del monte Prato. Ricetta che giriamo volentieri a chi di dovere se si vuole vincere "la guerra".