È stata programmata la bonifica dell'area di via Selciatella in cui verrà realizzato l'impianto di biodigestione della società Energia Anagni, che martedì scorso ha ottenuto l'autorizzazione definitiva da parte della conferenza dei servizi della Regione Lazio.
Su richiesta degli enti coinvolti nel procedimento e con la verifica di Arpa Lazio, la società ha predisposto un piano di indagini preliminari sulle matrici ambientali del sito, tenuto conto del fatto che ricade nel Sin della Valle del Sacco. «Indagini - ha reso noto Energia Anagni - che hanno permesso di rilevare preventivamente e tempestivamente alcune criticità dovute alle pregresse attività industriali. Gli esiti sono stati trasmessi agli enti coinvolti per dare avvio alle necessarie azioni volte al risanamento ambientale».
Il rilascio dell'Aia (autorizzazione integrata ambientale) all'impianto, progettato per il recupero di rifiuti organici finalizzato alla produzione di biometano, ha scatenato un ampio dibattito. Nel quale si è inserita anche la federazione provinciale di Azione con una riflessione estesa a tutta la provincia di Frosinone: «Ci poniamo la domanda su quali idee immaginiamo il nostro territorio: lo sguardo, e le scelte, rivolto al futuro, o la testa rivolta all'indietro? Il coraggio di fare scelte, soprattutto queste in tema energetico, che permettono alla nostra provincia di essere competitiva, di contribuire alle esigenze nazionali sul tema, ad evitare tagli occupazionali per l'aumento dei costi produttivi legati all'energia.
Oppure continuare a dire sempre no, che va bene costruire biodigestori, termovalorizzatori, ma non nel mio giardino, non nel mio comune, perché quel sito individuato non va bene, perché abbiamo già troppa pressione ambientale». Secondo Azione, per gli amministratori locali, provinciali e regionali, è «il momento di prendere il coraggio in mano e dare tutte le autorizzazioni richieste, per dotare la nostra provincia di soluzioni energetiche alternative».
La vicenda del biodigestore ha alimentato lo scontro politico locale, tra rimpalli di responsabilità e accuse reciproche. Il presidente del consiglio comunale di Anagni, Davide Salvati, ieri ha lanciato un appello: «Chiedo alla città, ed in particolare alle associazioni, ai comitati, alle forze politiche e ai corpi intermedi, di sostenere con forza il sindaco Daniele Natalia per i passi successivi che verranno fatti contro la costruzione del biodigestore».