«La superstrada è troppo pericolosa. Sono anni che tutti sanno che questa importante arteria che collega la costa all'entroterra fino a Sora è purtroppo teatro di incidenti gravissimi e in alcuni casi mortali. In particolare nella zona che va dalla Valle dei Santi al Cassinate. Troppi i morti per i quali piangono famiglie e comunità. Non può e non deve più essere». Dopo gli ultimi incidenti stradali costati la vita a pochi giorni di distanza a Francesca Lafragola e Giovanni Di Vito, morti rispettivamente nel tratto di Sant'Elia e nel comune di San Giorgio a Liri, venticinque anni lei, quarantatré lui, il consigliere comunale di Cassino Francesco Evangelista bacchetta la politica.
«Politici di sinistra ma anche di destra intervengono quando ormai è troppo tardi e sull'asfalto c'è ormai solo il sangue delle vittime.

Chiunque non abbia fatto niente in questi anni è colpevole moralmente di tutte le morti che si sono registrate in questi anni. È tempo di dire basta!» tuona. E continua: «Parliamo di persone, lavoratori, pendolari che percorrono questa importante arteria di collegamento più e più volte al giorno, in qualsiasi condizione climatica, tutto l'anno - afferma Evangelista - Queste persone vanno tutelate: bisogna fare il massimo per evitare di trovarsi a piangere su bare bianche, davanti a palloncini, guardando genitori, mogli, fidanzate, figli disperati piegati sui feretri». Poi il riferimento alle imminenti elezioni politiche: «Le elezioni sono alle porte, nessuno deve votare chi in questi anni ha anteposto gli interessi personali politici al bene del territorio. Bisogna cambiare e ora è il momento giusto per farlo, la politica è al servizio del popolo non del singolo.

È tempo di far sentire la voce del territorio e di agire a tutela della popolazione. Siedo in consiglio comunale da oltre dieci anni, e da tanto sento consiglieri regionali e provinciali di sinistra affermare che la superstrada Cassino-Formia è pericolosa».
Duro in queste ore anche l'affondo di Christian Vizzaccaro, il giovane di Ausonia che da qualche anno ha lanciato una petizione per la messa in sicurezza della Cassino-Formia. Questa volta si legge rabbia nelle sue parole: «Adesso i morti iniziano ad essere tanti, troppi, e sono persone delle nostre comunità. La questione pesa sulla coscienza di chi potrebbe fare qualcosa, ma non lo fa. Tutte le autorità competenti, anziché parlare, comincino a muovere qualcosa per il bene collettivo».