«Vietato arrendersi, respira a fondo e continua»: il messaggio al mondo l'ha lasciato proprio lui, Giovanni Di Vito. Le parole che ripeteva ai frequentatori della sua palestra ieri campeggiavano sulle t-shirt che gli iscritti hanno voluto realizzare e indossare per dire l'ultima volta "grazie coach". Nessuno è voluto mancare a dare l'estremo saluto a Giovanni, il dipendente di Poste Italiane morto domenica pomeriggio sulla superstrada Cassino-Formia, che stava percorrendo in sella alla sua Ducati quando, nel comune di San Giorgio a Liri, si è scontrato con una Fiat Bravo condotta da un trentasettenne di Cassino.
I funerali del quarantatreenne, che aveva mille passioni, lo sport, la sua palestra, la caccia, la solidarietà che praticava come assiduo donatore Avis, l'amore per i cani che ora invano aspettano il loro padrone, si sono svolti ieri nella chiesa parrocchiale del suo paese, Coreno Ausonio, che non è bastata contenere i parenti e gli amici accorsi. «Giovanni resterà nei nostri cuori, lo farà in modo sostanziale, finché serberemo la sua bontà e la sua gioia di vivere» ha detto don Cristoforo Adriano, che ha celebrato la messa insieme a don Antonio Guglietta e al parroco Don Godswill.
La notizia, tremenda, ha lasciato senza respiro la piccola comunità di Coreno, dove Giovanni era conosciutissimo e amato. Per questo, è stato anche annullato il palio delle contrade in programma per sabato e domenica. Sarebbe stato, dopo due anni di stop, il palio del ritorno alla normalità, quello che porta in paese colori, rumori, insomma una festa, che attira numerosi visitatori soprattutto per l'esilarante spettacolo offerto dalla corsa degli asini, ma di fare festa a Coreno in questi giorni nessuno ha voglia. Ieri mattina, Filippo D'Alessandro, il presidente del gruppo folk, l'associazione che organizza l'evento, condividendo l'intenzione dei rioni di non partecipare, ha ufficializzato la decisione: il palio è almeno per ora annullato.
Un lungo e sentito pensiero quello che ha voluto dedicare al dipendente postale la responsabile dell'Avis di Pastena, Anna Longo: «Carissimo amico e donatore, ho appreso con profonda tristezza e altrettanto sconcerto la tua improvvisa scomparsa. Sei andato via in un attimo, in punta di piedi, in silenzio, mentre magari un turbinio di pensieri e progetti riempiva le tue giornate. Ci siamo visti in piazza, a Coreno, il 20 luglio per la tua donazione, sempre solerte e attento a rispondere ai nostri inviti. Questa è l'immagine che mi porterò di te: un ragazzone dagli occhi buoni, dal viso sorridente e dal sorriso pacato, di chi fa del bene convinto di volerlo fare, senza se e senza ma. La tua perdita lascerà un vuoto incolmabile tra i donatori dell'Avis, tra chi come te da anni ha abbracciato il nostro progetto della donazione di sangue, nel gruppo della Confraternita di Coreno e dell'amico Antonio Adriano. Ora, caro amico, vola alto e stai vicino ai tuoi cari in questo momento di profondo smarrimento e dolore».
Alle sue parole hanno fatto eco quelle della Confraternita di San Giuseppe presieduta da Antonio Adriano: «È un doloroso strappo alla vita. Che Dio lo accolga in cielo, sicuramente terrà conto della bontà del suo cuore». Attonito il sindaco di San Giorgio, prima ancora cugino di Giovanni, che ieri è riuscito a esprimere i suoi sentimenti: «Gli eventi che attraversano le nostre vite ci mettono quotidianamente alla prova, nel bene e nel male, e ci insegnano ad affrontare anche le circostanze più triste. Venire a conoscenza, per caso, del coinvolgimento di un familiare in un tragico incidente, ti lascia attonito e paralizzato. Ma quando sei sul posto, solo in quel momento realizzi che in queste tragiche occasioni la parola d'ordine è rendersi utili. Devi nascondere i segni dello strazio e della commozione sul volto e lasciare spazio alla forza da trasmettere ai familiari più stretti. Perché sono loro che, in quel momento, hanno bisogno di supporto. Un ragazzo buono, gentile, sorridente e disponibile con tutti che lascerà un grande vuoto nei nostri cuori. La tragica scomparsa di Giovanni ha segnato e segnerà le nostre vite e la nostra famiglia ma, come tale, saremo sempre pronti a stare vicino alla mamma, al papà, a Gaetano e Mariapia e dimostrare loro tutto il nostro amore».