L'ondata estiva di Covid ha messo a dura prova il pronto soccorso. Poi, a complicare le cose ci si è messo il gran caldo di questi ultimi mesi. Ma il responsabile della struttura Fabrizio Cristofari annuncia: «stiamo lavorando per rispondere alle difficoltà emerse nei giorni scorsi al pronto soccorso dell'ospedale Spaziani».

Dottor Cristofari, qual è in questo momento la situazione del pronto soccorso dello Spaziani?
«L'incidenza anomala e inaspettata nei mesi di giugno, luglio ed ora anche agosto da parte del Covid, unito ai maggiori accessi che tradizionalmente riguardano in estate i pazienti con cronicità, in particolare gli anziani, anche alla luce dell'emergenza climatica, hanno mandato il sistema in sofferenza e si sono verificati fenomeni di boarding, cioè di stazionamento di più giorni negli spazi della struttura. La risposta alla nuova ondata del Coronavirus non è stata semplice, in particolare per la gestione del sistema misto perché la maggior parte dei positivi ha anche altre patologie da dover curare. A questo si affianca il problema di carenza di medici ed infermieri, un fenomeno che non riguarda solo noi ma è esteso a livello nazionale».

Come giudica il lavoro del personale sanitario?
«È encomiabile! I nostri medici ed infermieri vanno assolutamente ringraziati per il lavoro che svolgono ogni giorno e perché, anziché andare via, stanno rinunciando alle ferie per restare accanto ai malati e garantire loro le cure necessarie. È grazie a questo spirito che siamo i leader nell'emergenza in Regione».

Cosa dicono in proposito i dati regionali?
«Che siamo l'unico pronto soccorso nel Lazio che dal 2021 ad oggi non ha mai bloccato un'ambulanza, lavora in regime di sovraffollamento con oltre 30 ambulanze al giorno, assicurando sempre l'urgenza in modo adeguato».

Come sta rispondendo l'azienda sanitaria a queste difficoltà?
«Ci siamo messi immediatamente all'opera per rispondere in maniera forte e concreta all'emergenza. Ci stiamo attrezzando per evitare lo stazionamento in pronto soccorso, cercheremo di alleviare le difficoltà dei pazienti. Possiamo contare su un personale che lavora bene, che si sacrifica - conclude Cristofari - e su professionalità importanti».