Il 21 giugno era sfuggito all'arresto nell'ambito di un'operazione condotta dalla Guardia di finanza di Frosinone su un'associazione a delinquere, sospettata di aver posto in essere una serie di delitti tra i quali reati di natura fiscale, di falso, di riciclaggio e autoriciclaggio, tentata estorsione, indebita percezione di erogazioni pubbliche e trasferimento fraudolento di valori, sfruttando anche delle teste di legno per gestire 23 società.

Arturo Salvatore Di Caprio, residente a Cassino, nel momento in cui venne eseguita la misura si trovava in Croazia. Rientrato dall'arresto, giovedì si è costituito al comando provinciale della Guardia di finanza. E ora è in carcere a Frosinone. L'indomani, Di Caprio, assistito dall'avvocato Pierpaolo Dell'Anno, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Nel frattempo, lo stesso, nell'ambito di un'altra operazione (dalla quale si è poi arrivati a quella di giugno) è stato condannato in primo grado, il 15 luglio, con il rito abbreviato, a quattro anni.

La base operativa dell'associazione, secondo gli elementi raccolti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza, era a Frosinone e aveva ramificazioni in Croazia, Slovenia, Slovacchia e Romania. Nel mirino è finito un gruppo di 25 persone (più altre quattro cui non è contestato il reato associativo), oggetto di un'ordinanza di custodia cautelare che porta la firma del gip del tribunale di Frosinone Ida Logoluso.

Tra le accuse pure quelle d'indebita percezione di 1,2 milioni di euro ai danni dello Stato e di truffa allo Stato sull'Iva per 5,1 milioni.
Lo scorso giugno, all'esito dell'attività condotta dai finanzieri, il gip aveva emesso due ordinanze di custodia in carcere, sette obblighi di dimora nonché il divieto di esercitare l'attività professionale per un anno a carico di un commercialista cassinate.
Il gip nell'ordinanza descrive Di Caprio quale «costitutore, promotore, capo e organizzatore del sodalizio, dominus delle società ad esso riconducibili» che «stabilisce e alimenta costantemente il programma dell'associazione».