Morto in ospedale sedici giorni dopo l'incidente, depositata la perizia. Nei giorni scorsi i consulenti tecnici, dottoressa Vincenza Liviero e il professore Natale Santucci hanno consegnato la perizia, richiesta per fare luce sul decesso dello scorso 22 marzo del cinquantanovenne Cesare Appetecchia.
In particolare dagli accertamenti effettuati dai periti nominati dalla Procura, sarebbe stata ravvisata nella condotta dei sanitari imperizia e negligenza. I fratelli della vittima si sono rivolti agli avvocati Antonella Incitti e Roberto Filardi.

Dopo la morte del cinquantanovenne i familiari hanno chiesto che venisse fatta massima chiarezza sull'accaduto. Chiarire se la morte sia dovuta a cause naturali o alla negligenza di qualcuno.
L'imprenditore, molto conosciuto e stimato, era stato accompagnato con un'ambulanza al pronto soccorso dello "Spaziani" il 6 marzo scorso, a seguito di un incidente stradale avvenuto a Giuliano di Roma con la sua auto. L'uomo aveva riportato la frattura della settima vertebra cervicale. Pertanto il 14 marzo è stato sottoposto a un intervento di neurochirurgia eseguito nella struttura ospedaliera del capoluogo. Un intervento che è durato quindici ore. Il cinquantanovenne è deceduto dopo sedici giorni dall'incidente.

La denuncia
Dopo la denuncia è stata sequestrata la cartella clinica ed è stata effettuata l'autopsia. I fratelli, come detto si sono affidati agli avvocati Antonella Incitti e Roberto Filardi. Nella perizia, depositata giorni fa, sarebbe stata ravvisata nella condotta dei medici imperizia, negligenza e imprudenza. Appetecchia, originario di Ceccano, era molto conosciuto. Lavorava nel settore dell'edilizia. Da qualche tempo si era trasferito a Giuliano di Roma. Una persona cordiale con tutti, dal cuore grande, sempre sorridente. La notizia della morte del cinquantanovenne ha destato tanto dolore e incredulità.