Dipendente dell'Ateneo di Cassino demansionato, l'Università dovrà risarcirlo. Un cambio di mansioni che, stando a quanto denunciato dallo stesso, avrebbe portato a un demansionamento fino alla totale inattività. Così da provocare quello che lo stesso avrebbe indicato - in uno dei ricorsi proposti - come "danno biologico" per lo stato depressivo correlato a questa situazione. Nelle more dei ricorsi, con la recente condanna al pagamento da parte dell'Ateneo di quasi 200.000 euro, a intervenire è stato lo stesso rettore Marco Dell'Isola.
"Innanzitutto desidero ribadire che gli accadimenti di cui si parla nella sentenza 607 del 12 luglio del Tribunale di Cassino da parte del ricorrente contro l'Università di Cassino si riferiscono al periodo che va dal dicembre del 2012 al febbraio del 2016 e non dal 2012 al 2020. A mio parere è molto scorretto sovrapporre due diverse cause intentate dal dottor Biondi contro l'amministrazione (perché si riferiscono a periodi e condizioni lavorative completamente diverse) con l'attuale gestione e organizzazione del lavoro dell'Ateneo" spiega il rettore.
"Associare la gestione economica ed organizzativa del periodo in cui questa situazione si è determinata - aggiunge - a quella attuale (che oggi subisce queste scelte e gli effetti deteriori economici e legali ad esse connesse) mi sembra veramente paradossale e scorretto sul piano logico e cronologico. Per quanto concerne il merito del secondo contenzioso (che si riferisce al periodo 2016-2020) mi risulta che, proprio per superare le ragioni addotte dal ricorrente nel primo contenzioso, l'Università aveva prontamente reagito e modificato la collocazione lavorativa del ricorrente cercando di venire incontro alle sue richieste, collocandolo in uno degli uffici più importanti e strategici dell'Ateneo, quello della ricerca scientifica. Oggi è responsabile amministrativo del Centro Editoriale di Ateno e, da quando mi sono insediato, non ho mai ricevuto alcuna lamentela sulla sua attuale collocazione. Mi risulta, inoltre, che anche la collaborazione con il presidente del Centro sia attualmente serena e fruttuosa. Personalmente ritengo che la prima parte lesa di questa vicenda sia l'Università di Cassino e che le risorse umane e finanziarie finora dedicate a questo triste contenzioso, avrebbero potuto essere impiegate a favore dei nostri studenti. Questa vicenda è una umiliazione per tutti coloro che ogni giorno lavorano per il bene dell'istituzione. É a tutti loro che va il mio pensiero, anche per ringraziarli dell'impegno costante ed incondizionato verso la nostra Università" conclude il rettore.