È giovanissimo ma ha le idee ben chiare. Dagli occhi trasmette tutta la sua determinazione nel voler raggiungere i propri obiettivi. Lorenzo Mattia, ventitré anni, della pasticceria "Da Angelina" di Aquino, è tra i trentatré finalisti del "Panettone Day". Una pasticceria, quella "Da Angelina", che ha tagliato da poco il traguardo dei cinquanta anni di attività e che è stata avviata dalla nonna di Lorenzo. Oggi, lui, rappresenta la terza generazione in famiglia impegnato nell'attività.

Lorenzo è stato selezionato dal maestro Gino Fabbri, nuovo presidente di giuria, e dal pastry chef Marco Pedron, membro della giuria, tra i 146 pasticcieri provenienti da ogni parte d'Italia che hanno deciso di partecipare a questa decima edizione del concorso.
La sua è la storia di ragazzo che ha scoperto questo mondo giovanissimo e che ha deciso di coltivare la propria passione. Ha studiato, si è formato e poi ha sperimentato. Si è impegnato con passione, la stessa che traspare mentre racconta le emozioni di questi momenti nella pasticceria di famiglia ad Aquino.

Lorenzo, come nasce questo tuo percorso professionale?
«Io ho iniziato a muovere i primi passi intorno ai quindici anni. La mia famiglia ha questa attività e quando ero adolescente ogni tanto, specialmente d'estate, aiutavo mio padre. Quello è stato il momento in cui è iniziato tutto».

Un percorso che ti ha fatto scoprire anche una passione per i lievitati...
«Sì. Mi sto specializzando sui grandi lievitati e questa è una passione che ho iniziato a coltivare poco prima che scoppiasse la pandemia. C'è stato un momento in cui la nostra attività di famiglia si è dovuta restringere e ognuno di noi si è dovuto rimboccare le maniche. La famiglia è scesa in campo in prima persona impegnandosi direttamente. Uno dei miei sogni era quello di realizzare il panettone. Per questo ho scelto di studiare e formarmi, l'ho fatto con un tecnico specializzato di Milano. Da quel momento non mi sono più fermato. Ho continuato a studiare, a sperimentare, fino ad arrivare all'impasto che uso oggi. Passo dopo passo sono riuscito a costruire la mia ricetta che si basa sull'utilizzo di grandi ingredienti».

Di panettoni ce ne sono tanti. Il tuo preferito?
«Assolutamente quello tradizionale. Che poi è anche quello con cui ho partecipato al concorso».

Sei tra i trentatré finalisti della decima edizione del "Panettone day". Ci racconti l'emozione di quel momento?
«È stata una grande soddisfazione. Un momento veramente importante e bello. È stato il primo anno che partecipavo a questo concorso e, sinceramente, non mi aspettavo assolutamente di poter arrivare in finale. Ho partecipato per gioco, per mettermi in sfida, per misurarmi con gli altri. E arrivare in finale è stato un bellissimo momento».

Ora sei in finale, che cosa ti aspetti?
«È chiaro che essendo arrivato in finale, come tutti, spero di poter salire sul podio. Ma se anche non dovesse accadere sarei comunque molto contento. Per me essere in finale alla mia prima partecipazione è già una grande vittoria».

Hai ventitré anni, sei giovanissimo ma hai le idee chiare sul tuo futuro e sui tuoi desideri. Ai ragazzi della tua età cosa vorresti dire?
«Di credere nei loro sogni, di credere in loro stessi. Bisogna focalizzarsi sul proprio obiettivo, impegnarsi e non arrendersi mai. Ci saranno, come è normale, momenti belli e altri in cui si vorrebbe mollare tutto, ma l'importante è andare avanti per la propria strada e perseguire i propri obiettivi».