In un anno a Frosinone il cemento ha fatto sparire una superficie pari a dieci campi di calcio. Lo mette nero su bianco il rapporto Ispra "Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici" e lo rilancia il circolo di Legambiente il Cigno. Un attacco duro, quello dell'associazione ambientalista, che chiede alla nuova amministrazione un'inversione di rotta rispetto al passato. Un appello rilanciato dal consigliere comunale del Pd Angelo Pizzutelli.

Spiega Pizzutelli: «Occorre cogliere al volo questo campanello d'allarme. In questi dieci anni c'è stato un sostanziale fallimento delle politiche urbanistiche cittadine. Quando non si assegna la delega ad un assessore, attivo h24, ma la si detiene in modo residuale (il sindaco deve pensare a fare il sindaco) come successo con Ottaviani prima e Mastrangeli adesso, non c'è una programmazione adeguata. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Politicamente e amministrativamente è stato un fallimento mentre altri Comuni mettono in campo una rigenerazione urbana attiva. Qui, a Frosinone, si lanciano solo spot. I risultati sono quelli che emergono dalle classifiche. Un risultato sul quale riflettere per ammettere che andavano fatte scelte diverse. Le politiche urbanistiche sono risultate assenti, a parte qualche recupero ex articolo 28. E lo dico senza polemica, riportando i dati dello studio. Frosinone è 160esima in Italia su quanti Comuni? 7.900? (il riferimento è all'incremento del consumo di suolo tra gli anni 2020 e 2021, ndr). Facciamoci una domanda e diamo una risposta. Mastrangeli assegni la delega all'urbanistica».

Legambiente chiede un'inversione di rotta e punta all'obiettivo "consumo di suolo zero".
«L'obiettivo suolo zero è l'optimum - prosegue Pizzutelli - Puntare sulla rigenerazione urbana e sulle aree in degrado e inutilizzate, magari con piani d'intesa e di sviluppo con altri enti e penso all'Ater. Il Comune di Frosinone deve fare la sua parte, troppi i siti dismessi e inutilizzati, al di là del fatto che siano privati. Il Comune non può lasciare intere aree abbandonate da 40 anni. Ce lo chiede l'Ispra e ce lo chiede Legambiente. Il discorso ciclabili rientra in questo contesto. No alle ciclabili a tutti i costi, ma che vadano ad integrarsi con il tessuto cittadino. Frosinone ha poche strade, io che sono favorevole alle ciclabili, dico che in via Marittima andava concordata sennò andiamo a creare un altro problema.

Poi occorre potenziare l'uso del trasporto locale, da incentivare. All'ascensore inclinato l'amministrazione ha dichiarato guerra, ma esiste e bisogna intervenire. Anche la metropolitana di superficie è un altro controsenso, immagino che vada a transitare su via Marittima già ridotta a senso unico con polemiche. Non bastano due piste ciclabili e due articoli 28 a portarci fuori da questa classifica deficitaria. In questo contesto svolgono un ruolo importante i nuovi parcheggi tra cui quello più importante si dovrebbe realizzare in via Firenze sopra i murales. Così come il potenziamento viario, ci sono alcune strade da recuperare come via San Giuseppe, abbandonata. Andiamo a mappare il territorio e a recuperare il verde in abbandono».