Sviluppi nell'inchiesta sulla violenza di gruppo denunciata da una studentessa di 19 anni di Alatri nei confronti di tre giovani di Ceccano. Dall'esito della consulenza tecnica di natura informatica, su un video di 12 secondi, che sarebbe stato girato proprio quella notte tra il 26 e il 27 febbraio scorso, con autoscatto da uno dei tre ragazzi su cui punta il dito la giovane, potrebbe alleggerirsi la posizione degli indagati, difesi dagli avvocati Pagliei, Vellucci e Pizzuti.

Un video su cui punta ora la difesa, in quanto a sua insaputa la vittima sarebbe stata ripresa e avrebbe manifestato, in quei momenti, atteggiamenti di consenso al rapporto. Saranno le indagini e gli accertamenti tuttora in corso a chiarire quanto accaduto quella notte di fine febbraio nella villetta dove sono stati fatti diversi accertamenti dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Frosinone e del Reparto investigazioni scientifiche di Roma, quest'ultimo alla ricerca di tracce biologiche e altre tracce eventualmente utili su una serie di oggetti trovati all'interno dell'immobile.

A maggio scorso è stato affidato l'incarico al consulente tecnico per estrapolare la memoria di uno dei telefonini sequestrati agli indagati. Si era parlato anche di un video che sarebbe stato girato proprio quella notte. Il video, come detto, è stato fornito da uno degli indagati che ha chiesto di essere interrogato al fine di evidenziare che il rapporto era stato consensuale. Secondo quanto emerso, la ragazza si sarebbe data appuntamento con un vecchio compagno di scuola il 26 febbraio scorso. Da Alatri a Ceccano. Dopo un primo incontro alla presenza anche di altre persone, la diciannovenne avrebbe accettato l'invito ad andare in casa di uno dei giovani. Una casa disabitata a Ceccano, dove, oltre all'amico sarebbero arrivati anche gli altri due indagati. Ed è tra quelle mura che si sarebbe consumata la violenza, in base alla denuncia della ragazza.

Dopo qualche giorno, la diciannovenne si è presentata in ospedale e poi ha presentato una denuncia. Da lì si sono attivati i carabinieri per trovare riscontro alla querela. I tre indagati, che contestano le accuse, sono difesi dagli avvocati Armando Pagliei, Giampiero Vellucci e Piefrancesco Pizzuti, mentre a tutelare gli interessi della ragazza c'è l'avvocato Vincenzo Galione.