Nuovo sequestro del depuratore di Ceccano, in zona Colle San Paolo, e una decina di persone iscritte nel registro degli indagati, tra ex manager della AeA e dell'Asi e funzionari pubblici. I reati contestati sono traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale.
L'operazione, dei giorni scorsi, porta la firma del gruppo Nipaaf dei carabinieri forestali di Frosinone, coordinati dal tenente colonnello Vitantonio Masi, su delega della DDA di Roma. Indagine avviata nel 2016 dopo i numerosi esposti dei cittadini per gli odori nauseabondi. Erano state anche raccolte delle firme per chiedere interventi alle autorità preposte.
L'aria era diventata irrespirabile e tanti i disagi per la popolazione. Un'indagine che è parallela a quella che già aveva portato ad un altro sequestro, poi revocato, e che ha fatto emergere irregolarità nelle autorizzazioni rilasciate per la messa in funzione dell'impianto situato nella zona industriale della cittadina fabreterna.
I fatti
Nei giorni scorsi i carabinieri forestali hanno effettuato un nuovo sequestro del depuratore di Ceccano.
Nel registro degli indagati, oltre che agli ex vertici della AeA e dell'Asi, finiti al centro di un'altra indagine, sono stati iscritti anche due funzionari del settore ambiente dell'Ente provincia. I reati contestati sono traffico illecito di rifiuti e inquinamento ambientale.
Contestato l'inquinamento ambientale con riferimento alla mancata dotazione dell'impianto di depurazione di Ceccano «di un sistema di aspirazione e trattamento dell'aria, proveniente dalle sezioni più critiche, compromettendo in maniera significativa l'aria circostante e il corpo idrico nel quale venivano immesse acque derivanti dalla lavorazione di reflui industriali e urbani» e così cagionando «una compromissione significativa dell'aria e del suolo».