Sorgente La Sala, i residenti si organizzano per vigilare contro i presunti inquinatori, ma non ricevono risposte dalle autorità interessate.
L'acquedotto La Sala, le cui acque trasportate da un antico acquedotto rifornivano il Rotore a servizio del cantiere del Collegio Leoniano, centinaia di metri più in alto, e consentivano alla popolazione della parte bassa della città di attingere sia per gli usi domestici che per irrigare i campi, è tuttora essenziale per le famiglie di almeno metà città.

La sorgente, profonda pochi metri, rifornisce gran parte delle famiglie anagnine attraverso una serie di condotte che riempiono i serbatoi collocati vicino al centro cittadino. Giova ricordare che, al fine di salvaguardare la salubrità e l'integrità delle acque potabili, negli anni novanta il consiglio comunale deliberò una "fascia di rispetto" di almeno 250 metri per i due pozzi più importanti: La Sala e San Bartolomeo. La fascia di rispetto prevede la totale inibizione non solo alla realizzazione di manufatti ed altro, ma addirittura alla coltivazione ed alla presenza di animali.

Il pozzo de La Sala, con la scarsa profondità appunto di pochi metri, meno di tre o quattro, merita la più seria attenzione, rischiando qualsiasi intrusione.
Sono settimane che alcuni residenti segnalano lo sversamento di liquami nauseabondi nei campi prospicienti il pozzo, ed il fenomeno secondo loro è stato segnalato al Comando della Polizia locale.
Ieri mattina, con il ripetersi dello sversamento di liquami, qualcuno ha contattato i vigili, ed una pattuglia è intervenuta sul posto. Quanto accade in zona era stato segnalato pure all'assessorato comunale all'Ambiente di Anagni.