Il suo atteggiamento agitato e nervoso ha indotto gli agenti ad effettuare controlli più accurati e nel corso della perquisizione veicolare è stato trovato oltre un chilo di cocaina. Era nascosto in un vano, sotto il sedile, così da permettere, secondo gli investigatori, il trasporto senza correre il rischio di essere scoperti.
Lui, un ventiseienne di origine albanese, è stato arrestato dalla squadra mobile della questura insieme a un quarantottenne del capoluogo, un camionista. Gli immediati accertamenti operati dagli investigatori hanno consentito di ricostruire i movimenti, precedenti al controllo, e che hanno indirizzato i poliziotti ad effettuare una ulteriore perquisizione nell'appartamento del frusinate, dal quale il ventiseienne si era allontanato poco prima. Entrambi sono accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
La ricostruzione
Il personale della squadra mobile, diretto dal dottore Flavio Genovesi, nel corso dell'attività di polizia, finalizzata alla prevenzione ed al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, hanno fermato e controllato, a bordo di una Volkswagen, il cittadino extracomunitario.
L'atteggiamento agitato e nervoso del giovane, un disoccupato che vive in una situazione di indigenza, ha indotto i poliziotti ad effettuare controlli più accurati. Proprio nel corso della perquisizione veicolare è stato rinvenuto un dispositivo che permetteva, tramite una leva, di alzare la seduta del sedile anteriore del passeggero e di accedere ad un vano occultato all'interno del quale è stato trovato circa 1,3 chilogrammi di cocaina.
L'agente che stava effettuando il controllo, appoggiandosi sul sedile, ha percepito un movimento inconsueto della tappezzeria e procedendo ad una ricognizione più accurata ha scovato una piccola leva, realizzata opportunamente per permettere l'agevole apertura del vano utilizzato per l'occultamento della sostanza stupefacente, così da permettere il trasporto senza correre il rischio di essere scoperti.
Sono seguiti ulteriori accertamenti che hanno consentito di ricostruire i movimenti dell'albanese. Accertamenti che hanno portato gli agenti a effettuare una ulteriore perquisizione nell'appartamento del camionista, residente nel capoluogo, dal quale il fermato si era allontanato poco prima. Per entrambi è scattato l'arresto. Sono difesi dall'avvocato Tony Ceccarelli.