Hanno sperato fino all'ultimo che il loro figlio potesse cambiare, ma così non è stato. Continue le vessazioni, le minacce di morte, i maltrattamenti. Stando alle accuse, pretendeva 40 euro giornalieri per acquistare la droga e di essere accompagnato nelle piazze di spaccio di Frosinone. Botte e minacce ai genitori davanti al diniego alle sue richieste. In un episodio avrebbe anche rinchiuso in casa i genitori, non permettendo loro di uscire e andare a lavorare. La coppia è stata quindi costretta, a denunciare il figlio. Nei guai un trentunenne, residente a Sgurgola, accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza privata. L'udienza preliminare è stata fissata al prossimo 2 novembre. L'uomo è difeso dall'avvocato Mario Cellitti.

La ricostruzione
"Se chiamate i carabinieri vi ammazzo". Una delle frasi rivolte dal trentunenne ai loro genitori. Genitori dai quali pretendeva soldi per la droga e di essere accompagnato nel capoluogo per raggiungere le piazze di spaccio.
In un episodio, stando sempre alle accuse, l'uomo ha colpito il padre con un calcio e la madre alla coscia utilizzando un manico di scopa; ha danneggiato anche i suppellettili di casa e i telefoni cellulari della coppia. In un altro episodio, sempre stando alle accuse, ha chiuso la porta di casa a chiave posizionando poi alcuni mobili davanti al portone, costringendo il padre a non recarsi a lavoro e la madre a non uscire di casa. Stanchi delle continue vessazioni, tali da cagionare sofferenze, privazioni e umiliazioni incompatibili con normali condizioni di vita, la coppia è stata costretta a denunciare il figlio. Per lui le accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza privata. L'udienza preliminare, come detto, è stata fissata al prossimo 2 novembre.