Cinque condanne, un patteggiamento e due rinvii a giudizio. Si è concluso ieri pomeriggio in Tribunale a Latina davanti al giudice Mario La Rosa il processo dell'operazione Tempio relativa ad un traffico di droga nel territorio pontino e che secondo quanto ipotizzato partiva dai Monti Lepini. L'indagine condotta dalla Squadra Mobile di Latina aveva portato nel giugno del 2021 all'emissione dei provvedimenti restrittivi nei confronti dei presunti responsabili che a vario titolo devono rispondere di spaccio di droga.

Ecco le condanne: sette anni per Stefano Cerilli, considerato dagli inquirenti il leader e con un ruolo di primo piano nello spaccio. E poi sei anni e due mesi per Andrea Asam, tre anni e due mesi per Nazir Asam, di Roccagorga, quattro anni e due mesi per Angelo Di Veroli di Sezze e infine sei anni per Ennio Reffe, 32 anni di Ceccano ma residente a Patrica. Gli imputati hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato, un giudizio previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena alla luce delle risultanze investigative emerse in fase di indagini preliminari.

Ha scelto un rito alternativo anche Gianni Mancini di Ardea che ha patteggiato quattro anni. Al termine dell'udienza il gup ha accolto la richiesta del pubblico ministero Giuseppe Miliano titolare dell'inchiesta insieme alla collega Valentina Giammaria e infine ha rinviato a giudizio Enrico Berardi, 55 anni, e Fabio Di Girolamo, 49 anni, rispettivamente di Priverno e Amaseno. Saranno processati e per loro il dibattimento inizierà il 24 aprile del 2023 davanti al giudice monocratico Enrica Villani.

L'inchiesta ha gravitato attorno alla figura di Stefano Cerilli, sulla scorta di intercettazioni telefoniche e ambientali è emersa una fitta rete di spaccio sia di cocaina che di hascisc. Le indagini hanno portato a scoprire anche un un'auto speciale dotata di un apparecchio hi-tech per nascondere la droga. Un altro particolare emerso riguarda il linguaggio criptico utilizzato da alcuni indagati al telefono per non destare sospetti.

A dare concretezza all'ipotesi investigative anche il monitoraggio di un'auto che dall'Italia era arrivata ad Amsterdam per essere modificata e nascondere la droga.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giancarlo Vitelli, Gianmarco Conca, Angelo Fiore, Marco Maietta, Angelo Pincivero, tra novanta giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza ed è scontato il ricorso in Corte d'Appello.