«Rispetto della parità di genere e del ruolo delle donne: il sindaco Fallone non tiene conto dei diritti e della legalità». Parla Antonio Carbone, che tocca la delicata questione della mancata nomina dell'assessore donna per garantire il rispetto della legge. La Giunta, infatti, è composta da tre uomini e una donna.
«Da semplice cittadino, che però ha sempre nel cuore il proprio paese - sottolinea Carbone - mi chiedo se sia giusto e corretto che un sindaco possa violare la legge. Mi riferisco alla mancata nomina dell'assessore donna, in aperta violazione della legge sulla parità di genere n° 56 del 2014, nonché all'assegnazione di deleghe a cittadini mai eletti da nessuno, ovvero senza avere alcuna legittimazione popolare ed elettorale.

Ma come, un sindaco che da sempre si riempie la bocca con parole come "democrazia, legalità, trasparenza", nei fatti fa esattamente il contrario. San Giovanni Incarico è l'unico Comune dove non è stata rispettata la parità di genere, in barba alla legalità, alla trasparenza e ai diritti di ogni sesso - evidenzia Carbone - Incredibile che in un paese di circa 3.500 abitanti non ci sia una donna in grado di ricoprire un ruolo pubblico, come ha giustamente sottolineato anche la professoressa Isabella Corsetti. Il sindaco infatti, con le sue scelte, ha "decretato" che nessun'altra donna sangiovannese potesse ricoprire il ruolo di assessore (oltre alla signora Piccione).

Per non parlare delle deleghe date (con tutto rispetto), a persone mai legittimate dal voto. O come il presidente del Consiglio Battaglini, che dovrebbe essere il presidente di tutti, garante della maggioranza e della minoranza, che invece svolge deleghe di gestione diretta della cosa pubblica, del tutto incompatibili con il suo ruolo super partes». Carbone non risparmia attacchi alla minoranza che definisce "dormiente". «Ma allo stesso livello - aggiunge - sta una minoranza addormentata, indifferente dinanzi a simili violazioni di legge nei confronti dei diritti acquisiti dalle donne».