Revoca delle deleghe al consigliere Bertoni: l'ex assessore smentisce l'esistenza di un accordo pre o post elettorale ispirato al criterio di rotazione. Per Bertoni, infatti, il sindaco Galli ha addotto motivazioni inconsistenti per giustificare la sua estromissione dalla Giunta.

Ancora non si capacita Bertoni e a distanza di oltre una settimana dalla revoca delle deleghe esprime dubbi e perplessità di fronte a un gesto incomprensibile. «Non c'era nessun accordo con il sindaco circa la rotazione del mio assessorato - assicura il consigliere di maggioranza - Non era stato detto, tanto meno scritto, che nella seconda metà del mandato ci saremmo alternati io e la Di Folco. E non credo che ci siano colleghi di maggioranza che possano smentirmi. L'operazione del sindaco non può essere ispirata a una rotazione tirata fuori dal cilindro oggi, tra pandemia e guerra, per giustificare chissà quale manovra che soltanto lui (o pochi altri) conosce.

Il sindaco vuole rinnovare lo slancio dell'azione amministrativa (parole da lui scritte in un post del 2 luglio) delegando, come ha fatto, la Di Folco ai Diritti ed al benessere degli animali? Ma scherziamo? Il sindaco pensa forse di prendere in giro me e il resto della maggioranza che è chiusa nel silenzio e non ha fatto neppure una smorfia alla notizia della revoca delle mie deleghe? Il benessere degli animali sicuramente è importante, ma in un Comune che ha problemi con i conti e deve gestire ben altre emergenze, mi sarei aspettato sicuramente che assegnasse un assessorato diverso.

Ma forse vengo da un'altra scuola politica dove i numeri contavano - sottolinea Bertoni - A me piuttosto sembra che il sindaco non permetta di esercitare il potere di delega, assegna i "compitini" ai consiglieri, mantiene e si riprende gli incarichi pesanti, se non sbaglio oltre nove deleghe, accentrando il potere. Le possibili spiegazioni a tutto ciò sono due: o il primo cittadino non si fida di nessuno, o pensa di essere l'unico amministratore capace di poter fare tutto da solo. In entrambi i casi sbaglia. Il palazzo di vetro ha perso la trasparenza - conclude Bertoni - Sono in atto manovre di "alta strategia politica" e tutto tace».