Bike sharing, altre bici danneggiate ed accessori asportati dalle due ruote di Rete Impresa Anagni.
Sabato notte durante la manifestazione "Cultura in corso" svoltasi nel centro cittadino, alcune bici utilizzate dagli utenti accreditati hanno subito danni e sono state riportate prive di accessori.
Il servizio di Bike Sharing, finanziato dalla Regione e divenuto operativo il mese scorso dopo anni di attesa e reciproche accuse fra i responsabili ed i cittadini, sembra essere nato sotto una cattiva stella.
L'associazione "Rete Impresa", nata nel 2018 per partecipare al bando emanato dalla Regione Lazio, ricevette un finanziamento di 100mila euro per realizzare postazioni elettrificate ed acquistare 21 biciclette da mettere a disposizione di turisti e cittadini.
Le tre postazioni sono state realizzate al multipiano San Giorgetto, al parcheggio di Via Piscina e accanto alla scalinata della chiesa di San Vincenzo in San Giacomo. La gestione, inizialmente promessa alla Pro Loco, è stata affidata ad una società che opera tramite un manager della fashion di fiducia dell'assessore Marino.
La manutenzione viene effettuata da appassionati che, a quanto sembra, starebbero già per gettare la spugna. Alcune bici non funzionerebbe bene, e sarebbero in attesa di ricambi ed interventi. Altre sono state oggetto di furto e vandalismo, e sembra proprio che la maledizione sia destinata a non esaurirsi. Durante "cultura in corso", qualche bici è stata prelevata da minorenni ed utilizzata in modo piuttosto disinvolto (addirittura due passeggeri contemporaneamente in sella), e riportata alla rastrelliera priva di alcune componenti.
L'omertà che circonda la vicenda "telecamere di sorveglianza" ad Anagni non risparmia il bike sharing, e mentre viene negata la identificazione di chi aveva "prelevato" bici manomettendo il meccanismo di aggancio, nel recente episodio viene addirittura negata l'esistenza del servizio di controllo elettronico.