Frana di San Michele, lavori partiti. Ora si entra nel vivo. Il primo passaggio, però, viene riservato all'iter legato allo sminamento dell'area. Con l'ok del Genio militare, una ditta incaricata eseguirà in questa settimana tutte le operazioni necessarie a eliminare il pericolo della presenza di ordigni inesplosi nella vasta area della frana dove si sono resi necessari gli interventi. «Una volta che si certificherà l'assenza di ordigni, con l'interessamento del Genio militare, si entrerà nel vivo degli interventi tecnici» ha spiegato il consigliere con delega all'Ambiente, Riccardo Consales. Quindi solo al termine di questa bonifica indispensabile le ditte potranno procedere con i lavori. «Dopo questa settimana - ha aggiunto Consales - si entrerà nel vivo dei lavori del cantiere con l'installazione dei pali».

Previsto, infatti, il posizionamento di una serie di pali che raggiungeranno i 20 metri di profondità: una barriera in grado di arginare la frana. La strada percorsa per arrivare fino a questo punto non è stata affatto semplice ma ora i lavori nella zona interessata dalla maxi frana di San Michele sono davvero allo start. Per arrivare a questo momento cruciale i monitoraggi sono stati costanti così come i rilievi; poi l'acquisizione dei dati delle verifiche effettuate nei mesi scorsi in relazione ai valori forniti dai tubi inclinometrici, posizionati per misurare gli spostamenti del terreno: sistemi di monitoraggio necessari anche a capire come e quanto il terreno si stia continuando a muovere.

La frana di San Michele, lo ricordiamo, è la zona più critica su cui intervenire: il finanziamento è stato richiesto nel 2019 e lo scorso anno sono stati assegnati cinque milioni di euro per i lavori previsti su "cinque quadranti": via Montemaggio, Caira, San Michele, Sant'Angelo e via Pinchera.