L'evento clou del fine settimana in città è senza dubbio "Le Notti della Contea", rievocazione e kermesse medievale che ha preso il via venerdì sera nella suggestiva cornice del Castello dei Conti.
«Una tradizione a cui non intendiamo rinunciare - ha scritto in un post sui social il vicesindaco Federica Aceto - e che attraverso la ricerca e lo studio del glorioso passato della nostra splendida città, sta portando a scoprire e riscoprire luoghi e storie ancora poco conosciuti. In proposito, è stato bello ascoltare i commenti degli ospiti venuti a trovarci dai Comuni limitrofi, che ci fanno i complimenti per le bellezze che Ceccano può offrire e che soltanto con la dedizione verso questo territorio stiamo provando, insieme a tanti amici, volontari e associazioni a promuovere nel migliore dei modi». Una promozione che, riguardo alle "Notti della Contea", vede l'importante contributo organizzativo del consigliere delegato ai Grandi eventi Diego Bruni e del suo collega Mauro Staccone, oltre che dell'Amministrazione Caligiore.

Anche ieri sera, ultimo giorno della festa medievale in città, dame e cavalieri hanno riportato il pubblico indietro nel tempo, accompagnati dalle atmosfere musicali create dal gruppo i "Trillanti" sul palco di piazza XXV Luglio. «Al di là delle polemiche - concludono Bruni e Staccone - tramandare il nostro passato e la nostra storia, a differenza di chi vorrebbe cancellarla, lo riteniamo un atto importante nei confronti della cittadinanza, per rafforzare uno spirito di appartenenza che sia sempre più forte e duraturo. Ci fa piacere avere visto la partecipazione di tanti giovani e famiglie, che speriamo si sentiranno più saldamente legati a questa bellissima terra. Ringraziamo a nome di tutta l'Amministrazione Caligiore quanti hanno speso tempo e impegno garantendo l'ottima riuscita dell'evento, in primis "Viva" con Ugo di Pofi e tutte le associazioni coinvolte. Un grazie doveroso all'allora vicesindaco, oggi senatore Massimo Ruspandini, che ebbe insieme al sindaco l'intuizione di proporre un format nuovo per la città, che è un nostro tratto distintivo». Ovvero, quando il passato rivive non è un'anacronistica nostalgia.