Principio d'incendio alla Catalent, timore per la colonna di fumo e gli odori nauseabondi. I lavoratori escono dallo stabilimento in ossequio alle norme sulla sicurezza. È accaduto ieri mattina poco prima di mezzogiorno: una colonna di fumo levatasi dalla parte posteriore dello stabilimento farmaceutico, ex Bristol Myers Squibb, ha fatto temere il peggio. L'acre odore di materie plastiche metteva tutti in allarme e i lavoratori presenti in fabbrica venivano invitati a lasciare i reparti e gli uffici. Sul posto i vigili del fuoco, chiamati dagli addetti alla sicurezza.

Già mezz'ora dopo il verificarsi dell'episodio nell'aria non si notava alcunché e alla domanda su cosa fosse accaduto, gli stessi dipendenti preferivano non rispondere. Successivamente, alcuni dei tecnici intervenuti sul luogo interessato riferivano qualche sporadico dettaglio: per taluni si sarebbe trattato di alcuni pannelli fotovoltaici andati a fuoco, per altri di un guasto all'impianto elettrico. Due motivazioni assolutamente compatibili.

Tra le decine di lavoratori che cercavano riparo dal sole cocente rifugiandosi all'ombra dei fabbricati esterni e degli alberi, non mancava chi abbozzava la battuta "Ci risiamo con i misteri!", riferendosi senza dubbio alle recenti vicende che hanno catalizzato l'attenzione dell'informazione italiana e internazionale sulla ex Squibb: la vicenda dei milioni di vaccini immagazzinati e destinati a chissà chi e la recente polemica sulla perimetrazione del Sin e sugli obblighi urbanistici additati come causa del mancato investimento dirottato a Oxford. Comunque siano andate le cose ieri mattina, fortunatamente non dev'essersi trattato di un evento talmente grave da mettere a rischio la produzione e il regolare tran tran quotidiano.