Il prossimo evento per ricordare Willy Monteiro Duarte ci sarà già venerdì con un concerto. E nell'anniversario della sua morte, il prossimo 6 settembre, il Comune conta di inaugurare una nuova scultura nel parco a lui dedicato.
Anche il giorno dopo la sentenza della Corte d'assise che, almeno per il primo grado, ha stabilito l'ergastolo per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, quindi 23 anni per Francesco Belleggia e 21 per Mario Pincarelli, il ricordo per Willy a Paliano è più vivo che mai. L'assassinio di Willy, medaglia d'oro al valor civile, conferita dal presidente Sergio Mattarella, è una ferita ancora profonda.

Il sindaco di Paliano Domenico Alfieri, lunedì era a Frosinone, insieme al collega di Colleferro Pierluigi Sanna, a testimoniare l'affetto di entrambe le comunità, quella dove viveva Willy e quella dove è stato ucciso a calci e pugni.

Sindaco Alfieri, ha avuto modo di sentire la famiglia di Willy?
«Non ancora. Ho creduto fosse inopportuno sentirla dopo la sentenza. Di sicuro la vedrò venerdì all'iniziativa nel parco a lui intitolato. Si tratta di un concerto in memoria. È la seconda edizione».

Com'è stata accolta la sentenza a Paliano?
«Non è che ci riporta in vita Willy o rimargina una ferita profonda. Sulla sentenza c'è la soddisfazione della comunità anche se bisogna attendere gli altri gradi di giudizio e mantenere alta l'attenzione».

Ora venerdì l'evento al parco. Quasi una coincidenza con la sentenza.
«Capita per caso dopo la sentenza. Non è stata una cosa organizzata. È possibile che, dopo la sentenza, sarà più partecipata».

Avete altre iniziative per onorare Willy?
«Abbiamo un bando di concorso per un'opera artistica in suo ricorso al parco Willy. Sono già arrivate 13 proposte. Abbiamo dato indicazioni sui materiali e su quali caratteristiche di Willy rappresentare. Ora inizieranno le valutazioni della commissione. Puntiamo a realizzare e a installare l'opera per il 6 settembre, il giorno della sua scomparsa».

In aula c'era anche il sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna con il quale avete condiviso molte iniziative.
«Anche lui ha seguito con grande attenzione questo caso. Il clima in tribunale era teso, ma con Pierluigi c'è assoluta sintonia. Ma non è stato facile gestire tutta questa pressione mediatica. Abbiamo sempre affrontato le situazioni insieme».

Se Paliano è il luogo dove Willy è cresciuto, Artena, invece, è il paese dei quattro condannati dalla Corte di Assise di Frosinone. Così come hanno fatto a Paliano e Colleferro, anche Artena si è costituita parte civile. L'avvocato Massimo Ferrandino ha rappresentato la comunità di Artena.

Avvocato, come è stata accolta la sentenza ad Artena?
«È stata una sentenza dura, che è stata accolta come in gran parte d'Italia. Come parte civile c'è soddisfazione. L'impianto accusatorio ha retto. L'istruttoria è stata veloce, ma efficace. Il lavoro del pubblico ministero è stato ripagato da questa sentenza che ricalca, quasi pedissequamente, le richieste della procura. La strategia processule dello scaricabarile è andata in desuetudine da anni e non fa più breccia nelle Corti d'assise. Ora spetteremo di leggere le motivazioni e affronteremo l'appello con serenità».