È finito a processo con l'accusa di omicidio stradale, per la morte di Antonio Fratarcangeli avvenuta a inizio 2016.
Venerdì scorso è stata emessa la sentenza di assoluzione per Emiliano Piccirilli con la formula "perché il fatto non sussiste".  Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a un anno e sei mesi di reclusione. L'imputato è stato difeso dagli avvocati Gabriele e Alfredo Scaccia. Pronta ora la richiesta risarcitoria per i danni patiti da Piccirilli. Richiesta risarcitoria diretta anche nei confronti di alcuni testi che sarebbero risultati inattendibili.

La ricostruzione
Piccirilli era stato accusato di negligenza, imperizia e di aver violato le norme sulla disciplina della circolazione stradale cagionando la morte di Fratarcangeli. La vicenda risale a dicembre del 2015, in via della Circonvallazione ad Alatri, quando Piccirilli era alla guida di un autocarro e la vittima a piedi lungo lo stesso tratto.

Le accuse
Secondo le accuse Piccirilli aveva urtato l'uomo con la parte posteriore del veicolo, provocando la caduta a terra e cagionandogli ferite da cui dopo circa due settimane è avvenuto il decesso. All'esito del dibattimento è stata emessa sentenza di assoluzione per Piccirilli. Gli avvocati Gabriele e Alfredo Scaccia sono riusciti a dimostrare che non vi fu nessun urto e che il loro assistito è stato trascinato ingiustamente nel processo. Pronta ora la richiesta risarcitoria diretta, come detto, anche ad alcuni testi sentiti nel corso del processo.