Mail intimidatorie dal carcere alla sua ex compagna dalla quale ha avuto un figlio. Questa è una parte del contenuto di una lettera che l'avvocato Francesco Ferraro ha inviato a Francisco Parente di Santi Cosma e Damiano, imputato nell'inchiesta "Anni 2000", attualmente recluso nel carcere di Velletri. Alla base della missiva del legale, c'è il fatto che la sua assistita, C.T., ventiquattrenne di Formia, aveva ricevuto dal suo ex "continue mail aventi un contenuto chiaramente intimidatorio" ed anche tentativi "di avviare in più occasioni videochiamate"; iniziative che non sono affatto piaciute alla donna, la quale aveva espresso la volontà di non avere più alcun contatto con il Parente.

Una volontà che l'avvocato Ferraro ha espresso anche nella lettera, dove sintetizza la vicenda. La giovane donna ha avuto una relazione con l'attuale imputato nel processo "Anni 2000" durata dal 2015 al 2017, anno in cui è poi nato un bambino. C.T., avendo scoperto che il suo compagno aveva un'altra relazione, lasciò la casa in cui viveva con il Parente, portando con se il neonato. Dopo l'arresto dello stesso Parente, la giovane donna, in seguito ad insistenti richieste, portò il minore a incontrare il padre, all'epoca recluso nel carcere di Cassino.

Ma, come si evince dalla lettera dell'avvocato Ferraro, la donna notò un disagio nel figlio e quindi consultò dei professionisti del settore, i quali sconsigliarono di proseguire «la fase della cosiddetta presentazione in un neo rapporto padre-figlio all'interno di una struttura carceraria». Ma sempre dietro pressanti richieste del Parente, per una seconda volta tentò l'approccio con una visita al carcere di Velletri.

Ma anche in quella occasione, recita la nota firmate dal legale formiano, il minore manifestava diverse forme di dissenso, per cui la donna decise di non proseguire l'errata procedura per attendere poi incontri protetti e con l'ausilio di specialisti del settore, anche dei servizi sociali. E quindi sono iniziate ad arrivare mail dal contenuto intimidatorio, che hanno spinto l'avvocato a diffidare il Parente a proseguire nel suo fare, caratterizzato da «petulanza ed inutile insistenza, atteso che da tempo C.T. ha manifestato il proprio dissenso ad un improvvisato ed azzardato modus operandi, finalizzato ad intraprendere un percorso assai complesso e delicato, volto alla corretta instaurazione del rapporto padre-figlio».

Lo stesso avvocato Ferraro ha poi avvisato l'uomo di Santi Cosma e Damiano che, nel caso dovesse continuare con il suo fare minaccioso e persecutorio, avrebbe interessato gli organi interni della struttura carceraria. Ovviamente la stessa dirigenza del carcere veliterno, avendo riscontrato quanto riportato nella missiva dal difensore della giovane madre, ha avviato un procedimento tramite la Procura di Cassino, con i carabinieri di Formia che hanno inviato la notifica a Parente presso il carcere di Velletri, riguardante l'elezione di domicilio, per l'instaurando nuovo procedimento penale a carico del sancosimese.