Una donna a capo della polizia locale. Il sindaco Luigi Germani ha firmato il decreto di nomina del nuovo comandante al termine della procedura di selezione interna per un posto da istruttore direttivo di vigilanza. Si tratta della dottoressa Manuela Pescosolido, già vice sovrintendente dei vigili urbani.

Arcese, 46 anni, coniugata con tre figli, la Pescosolido è il primo comandante donna della polizia locale di Arce. Il 9 settembre 2002, ad appena 26 anni, ha vinto il concorso in Comune. Nel 2005 si è laureata in giurisprudenza all'Università degli studi di Roma "La Sapienza"; ha poi partecipato a diversi corsi professionali e di aggiornamento. Nel 2021 è risultata idonea non vincitrice al concorso per funzionario amministrativo nei ruoli di diverse amministrazioni gestito dalla Formez Pa.

"Il percorso seguito dall'amministrazione comunale per l'individuazione della posizione organizzativa è partito dall'impossibilità per l'ente di procedere con un concorso pubblico ad hoc - spiega il Comune in una nota - La capacità assunzionale del Comune e i vincoli di salvaguardia dettati dalle norme di bilancio, dati dal rapporto tra la spesa per il personale e le entrate, non hanno consentito di seguire la via della selezione pubblica. Tuttavia le nuove norme previste dal Decreto reclutamento, in vigore dal 2021, danno la possibilità di valorizzazione le risorse interne agli enti, con delle procedure comparative, a cui possono partecipare i dipendenti in possesso del titolo di studio previsto per l'accesso all'area dall'esterno, con valutazioni positive delle performance e in assenza di provvedimenti disciplinari".

«Al nuovo comandante - ha detto il sindaco Germani - giungano gli auguri di buon lavoro da parte di tutta l'amministrazione comunale. Il decreto legge numero 80 ci ha consentito di avere un nuovo comandante con una spesa esigua per le casse dell'ente, di appena 200 euro all'anno. In più, in linea con le scelte finora adottate dalla mia amministrazione, come nel caso dei nove dipendenti passati al full time, abbiamo potuto valorizzare il personale interno reclutando una figura qualificata, in possesso dei titoli richiesti, già inserita nel contesto lavorativo e a conoscenza delle problematiche del territorio».