Bambino travolto da un trattore, che si è sfrenato il 9 ottobre del 2020 in via Calanzio, mentre faceva i compiti a casa di un amico. Quattro gli indagati, accusati di omicidio colposo. Ieri la discussione nel tribunale di Frosinone e a ottobre è prevista la sentenza. Oltre al proprietario del trattore che ha travolto Mario Graziani, l'inchiesta si è allargata fino a raggiungere altri tre indagati. Sotto inchiesta sono finiti i legali rappresentanti delle due ditte costruttrici (del trattore e del rimorchio) più il compilatore dei manuali d'uso.

Imputati C.C. conducente e proprietario del trattore, P.P. legale rappresentante della società fabbricante dell'impianto frenante installato sul trattore, V.T. e V.F. titolari della società fabbricante del semirimorchio che era agganciato al trattore. Il proprietario del trattore è difeso dall'avvocato Nicola Ottaviani, mentre gli avvocati Alberto Calonghi, Pierpaolo Pettenadu e Massimo Malipiero assistono le imprese fornitrici dell'impianto frenante e del semirimorchio.

Nei mesi scorsi una decina di consulenti, delle varie parti finite sotto inchiesta, hanno raggiunto il luogo dove si è verificata la tragedia. Sono state ricostruite, con delle simulazioni, le condizioni verificatesi al momento dell'incidente, quando ha perso la vita il piccolo Mario. Fatte diverse prove anche sull'impianto frenante del mezzo. Il pm, dottore Misiti, ha chiesto la condanna a 1 anno e 6 mesi di reclusione per tutti e quattro gli indagati. Secondo il pm tutti hanno una propria responsabilità a partire dal conducente che non avrebbe dovuto lasciare acceso il mezzo, anche se frenato, per finire con i costruttori del sistema frenante e del manuale d'istruzione che non sarebbero stati completi.

L'avvocato Nicola Ottaviani, difensore del proprietario del trattore, ha chiesto l'assoluzione per il suo assistito evidenziando come in realtà l'uomo già in altre occasioni avrebbe azionato il freno meccanico e idraulico e si era attenuto alle istruzioni inserite nel manuale d'uso. Manuale che però, come dimostrato dai consulenti tecnici incaricati dalla Procura, era incompleto e fuorviante e indicava procedure di frenata diverse rispetto a quelle poi materialmente portate avanti. Anche gli avvocati degli altri tre imputati hanno chiesto l'assoluzione per i loro assistiti, sostenendo che i mezzi sono stati venduti in piena efficenza con manuali d'uso secondo loro sufficienti di indicazioni. Il giudice Bracaglia Morante ha fissato l'udienza per le repliche al 28 ottobre.