L'assessore alla cultura ne è convinto: il progetto del Festival del teatro medievale e rinascimentale non sarebbe stato finanziato dalla Regione per motivi di colori politici. «Capisco che tra poco inizia la campagna elettorale - ha dichiarato Carlo Marino in replica alle critiche piovute in questi giorni per la perdita di 40.000 euro di contributi - ed è "meglio" finanziare realtà amiche, ma ridicolizzarsi in questo modo non so quanto convenga».

Ed anche in precedenza aveva lanciato frecciatine del genere, in particolare al consigliere regionale Mauro Buschini. Una reazione che ha fatto esplodere un vero e proprio caso di diplomazia istituzionale, rimarcato dai consiglieri comunali di opposizione Alessandro Cardinali, Nello Di Giulio, Fernando Fioramonti, Sandra Tagliaboschi e Valeriano Tasca: «Affermazioni di una gravità inaudita, un patetico tentativo dell'assessore alla cultura di spostare sugli altri, e su situazioni che nulla hanno a che vedere con un bando che viene gestito da tecnici e non da politici, responsabilità che sono esclusivamente sue e dell'amministrazione di cui fa parte».

Nel difendere il suo progetto, Marino ha anche sostenuto che il bando regionale a cui ha risposto il Comune non fosse stato scritto proprio bene. «L'assessore Marino fa sorridere - sottolinea la minoranza - quando dichiara che il bando regionale era anche fatto male: proprio lui che, nel Dup approvato nell'ultimo Consiglio comunale, ha scritto una relazione sulle attività culturali zeppa di "copia e incolla", di errori e refusi da mettersi le mani nei capelli, dimostrando rispetto zero per gli atti amministrativi». E invitano l'amministratore ad assumersi «le responsabilità che gli competono» e ad ammettere «l'inadeguatezza del progetto presentato». Aggiungendo: «Soprattutto, l'assessore Marino abbandoni l'arroganza e il livore dimostrati ormai in troppe occasioni: il suo non è un comportamento da assessore, tanto meno alla cultura».