Prima in carcere, poi agli arresti domiciliari, infine sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, e ha sempre percepito, indebitamente, il reddito di cittadinanza. Ma una volta scoperto è finito nei guai. Protagonista A. T., un trentenne residente a Fiuggi. L'uomo è accusato di aver percepito indebitamente il sussidio statale. I fatti risalgono a diversi mesi, che vanno dagli anni 2019 al 2021. Il fiuggino è difeso dall'avvocato Antonio Ceccani.

La ricostruzione
Stando alle accuse, il trentenne nelle richieste del reddito di cittadinanza presentate a marzo 2019 e a ottobre del 2020, acquisite dall'Inps di Frosinone, al fine di ottenere indebitamente il sostegno economico, aveva omesso all'ente erogatore, di essere stato sottoposto alla misura cautelare in carcere nel 2019 e, successivamente al la misura cautelare degli arresti domiciliari da fine ottobre 2019 al 2020. L'uomo ha omesso, sempre stando alle accuse, anche di essere stato poi sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria lo scorso anno. In particolare nell'istanza per l'ammissione al gratuito patrocinio a spese dello Stato presentata lo scorso anno, presso il Tribunale di Frosinone, nell'ambito del procedimento penale, falsamente dichiarava di aver prodotto reddito pari a circa 6.000 euro per l'anno 2020, laddove è risultato aver percepito redditi per oltre 9.000 euro. Nei giorni scorsi, al trentenne, è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini, accusato, come detto, di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Sono diversi i cittadini ciociari che ingiustamente, dall'inizio dell'erogazione del sussidio, hanno percepito il reddito, ma che sono stati scoperti e denunciati dalle forze dell'ordine.