Un caso di presunta malasanità è stato denunciato da una sessantanovenne del sud pontino, che attraverso l'avvocato Annalisa Cardi di Minturno, ha presentato una denuncia presso il Tribunale di Latina, citando in giudizio l'Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma e l'Istituto Icot di Latina, chiedendo il risarcimento per danni fisici subiti. Nella documentazione fatta pervenire agli uffici giudiziari del capoluogo pontino, la pensionata, attraverso il proprio legale, fa presente che i sanitari dei due nosocomi intervenuti "hanno agito con negligenza, imprudenza ed imperizia".

La vicenda risale a due anni fa circa quando la paziente, per problemi di carattere cardiaco, veniva trasferita prima all'ospedale Dono Svizzero di Formia e poi al San Camillo di Roma, con la diagnosi di angina instabile, coronoropatia ostruttivatrivasale, stenosi critica IVA prossimale e critica CX con indicazione a rivascolarizzazione chirurgica, diabete mellito etc. In previsione dell'intervento di rivascolarizzazione, la donna veniva sottoposta a clistere, che provocava una intensa fuoriuscita di sangue, tanto che l'operazione, poi perfettamente riuscita, fu posticipata. Ma i dolori al gluteo e all'addome continuavano ad essere lancinanti.

La paziente, nove giorni dopo l'intervento, fu trasferita all'Icot per la prosecuzione dell'iter riabilitativo, con la cartellina delle dimissioni nella quale si segnalava l'episodio di "sanguinamento emorroidario". Qui è rimasta per oltre un mese, presentando degli stati febbrili, le cui cause, nonostante tutte le indagini esperite non venivano individuate. Trascorsi pochi giorni, in considerazione della sintomatologia dolorosa e della febbre persistente, la sessantanovenne si recò all'ospedale Dono Svizzero di Formia, dove fu ricoverata con la diagnosi di ascesso perianale ed operata dal dottor Vincenzo Viola, che individuava una "lacerazione iatrogena da pregresso clisma" e provvedeva all'incisione dell'ascesso.

Dopo un'altra serie di accertamenti, la signora si rivolse alla clinica Madonna delle Grazie di Velletri, dove giunse con la diagnosi di fistola traumatica da clistere; qui fu sottoposta ad ulteriori ricoveri per la correzione chirurgica della lesione subita. Per la ricorrente la vita della paziente è stata salvata dal dottor Viola, che ha diagnosticato immediatamente la perforazione iatrogena del retto con ascesso anale. Una vicenda che sta causando disagi e problemi alla paziente, che chiede il giudizio del Giudice Unico del Tribunale di Latina, che ha fissato l'udienza per il tre ottobre prossimo.