Il giallo della piccola Giulia, la bambina di sei anni colpita alla testa da un trattore l'11 giugno scorso mentre era affacciata dal finestrino dell'auto su cui viaggiava con i genitori, potrebbe essere vicino alla soluzione. A dieci giorni da quel terribile impatto, un venticinquenne di Atina è stato iscritto nel registro degli indagati. Alla guida del mezzo agricolo potrebbe esserci stato proprio lui. Le indagini condotte dai carabinieri su incarico della Procura della Repubblica di Cassino proseguono nel più stretto riserbo per ricostruire con precisione l'accaduto, mentre Giulia resta ricoverata in gravi condizioni al policlinico "Agostino Gemelli" di Roma. Al suo arrivo in ospedale, la piccola è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico alla testa. Da allora è in coma e le sue condizioni appaiono stabili.

Per starle vicino, i genitori si sono trasferiti nella capitale mentre i nonni fanno su e giù con Roma per sostenere i genitori di Giulia in un momento così difficile e pieno di trepidazione. L'appello dei familiari continua a essere quello di pregare per la bimba. Mancano le risate di Giulia, il suo sorriso, la sua voglia di andare al mare dopo la fine della scuola: la piccola aveva appena concluso la prima elementare. Sono giorni di apprensione per l'intera comunità atinate che sabato scorso si è unita in preghiera per la piccola di origini venezuelane. Il dramma si è consumato in una frazione di secondo.

Dal racconto dei familiari la bambina si sarebbe sporta con la testa fuori dal finestrino proprio mentre passava un trattore che l'avrebbe colpita alla testa. Un impatto violento. Nell'urto il mezzo agricolo avrebbe colpito anche lo specchietto laterale della vettura dove viaggiava Giulia insieme al fratellino e alla nonna seduti sul sedile posteriore, la mamma alla guida e il papà accanto a lei. Intanto Sandro, il nonno della bambina, ringrazia tutti per la grande solidarietà mostrata nei confronti della famiglia. Ora la speranza è che Giulia riapra presto gli occhi.