Il primo tempo dello scandalo dei concorsi della Asl inizia il 15 gennaio del 2021 quando negli uffici della Guardia di Finanza si presenta un signore. «Deposita una segnalazione di presunte irregolarità per il concorso da 70 posti». Parte tutto da qui ed è solo l'inizio. Lo ricorda in aula un investigatore della Guardia di Finanza che ha riscritto con estrema precisione per quasi tre ore, tutte le tappe dell'inchiesta divisa come ha definito lui in tre tempi con l'ultimo in corso. C'è una prima parte, una seconda e infine una terza che si dilata da due anni a questa parte. «Dal 15 gennaio al 30 aprile 2020 sono pervenuti diversi esposti anonimi e abbiamo indagato. Poi è arrivata una denuncia del consigliere regionale Angelo Tripodi».

La scoperta è stata sorprendente: chi ha riportato il punteggio massimo erano in tutto 22 persone: di queste oltre la metà e cioè ben 13 erano parenti diretti di dipendenti della Asl tra cui figli di medici. Insomma una parentopoli con qualche risvolto politico da ambo le parti. Quando racconta nel dettaglio gli accertamenti sembra quasi che in aula l'investigatore disegni un albero genealogico della Asl. Tra gli altri punti affrontati anche le credenziali di accesso alla piattaforma dell'esame prima della prova scritta arrivate a Rainone e poi anche ad Esposito a cui è stato spiegato l'iter per scaricare i quiz con le domande e che dopo le prime notizie sullo scandalo furono cancellate. Una parte della lunga deposizione è stata dedicata infine ai rapporti tra l'ex parlamenta re del Pd Claudio Moscardelli e il dirigente della Asl Claudio Rainone.

È uno dei nodi nevralgici del processo dove viene contestato dal pm Valerio De Luca il patto corruttivo. C'è la richiesta di Rainone a Moscardelli dei numeri di cellulare delle due persone da aiutare e le chiamate ai candidati avvenute la sera prima dell'orale (il 7 ottobre 2020). Ci sono poi altri messaggi. «Moscardelli e Rainone si incontrano spesso, Rainone tende a chiedere informazioni sul suo futuro - riferisce l'investigatore - come quando gli domanda: "Hai incontrato Casati? Mi fai sapere se fanno qualche passaggio su di me?». Oppure quando il 27 luglio del 2020 l'ex parlamentare pontino annuncia a Rainone che incontrerà l'Assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, l'appuntamento è per il 30 luglio e al termine dell'incontro Moscardelli scrive a Rainone: «Incontro positivo con Alessio».

Il finanziere ha ricordato di quando al Comando Provinciale due settimane dopo che era stato ascoltato dal pm, l'Assessore regionale ha chiamato la Guardia di Finanza per consegnare le chat tra lui e Moscardelli, una circostanza che aveva spiegato anche in sede di audizione lo scorso aprile. È stato il turno poi del controesame da parte del collegio difensivo. Nella parte finale dell'udienza il finanziere ha risposto ad una domanda dell'avvocato di Moscardelli spiegando che non vi sono comunicazioni dove gli imputati definiscono un accordo in merito all'esito positivo dell'esame per i candidati in cambio della nomina di Rainone. A questa domanda l'investigatore ha risposto di no. Il processo riprende il 6 ottobre.