Bar chiuso dopo la rissa avvenuta lo scorso 13 maggio. Il questore di Frosinone, Domenico Condello, al termine delle dettagliate indagini dei carabinieri di Cassino, ha deciso per l'applicazione dell'articolo 100 del Tulps, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Venti i giorni di sospensione per il "Caffè degli Artisti" della città martire, chiuso dall'11 giugno al 1° luglio.

La rissa
La rissa, lo ricordiamo, era scoppiata lo scorso 13 maggio in piazza Labriola. Urla e trambusto lungo il corso della Repubblica tra alcuni ragazzi di origini straniere: una concitazione che aveva richiamato l'attenzione dei passanti. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, i giovani si sarebbero poi spostati nel locale, dove il litigio sarebbe andato avanti. Anzi lì sarebbe proprio degenerato. In pochi minuti la violenza sarebbe diventata ingestibile: urla e sangue a terra. Poi i due giovani stranieri avrebbero continuato in piazza, davanti agli occhi sconcertati dei presenti. Sul posto erano intervenuti immediatamente i carabinieri del Norm di Cassino e due ambulanze del 118.

L'uomo era stato quindi trasportato al Pronto soccorso, mentre la ragazza medicata sul posto e poi trasferita in ospedale. Si era parlato pure dell'uso di bottiglie rotte. I carabinieri del Norm della Compagnia di Cassino hanno messo a sistema tutte le informazioni raccolte, approfondendo con cura alcuni aspetti. E nei giorni scorsi quanto accertato dall'Arma ha sostanziato il provvedimento del questore.

Il provvedimento Secondo quanto dispone l'articolo 100 del Tulps, il questore può infatti sospendere la licenza di un esercizio nel quale «siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l'ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini». «Qualora si ripetano i fatti che hanno determinata la sospensione, la licenza può essere revocata» si legge ancora nell'articolo del Tulps. Il locale, lo ricordiamo, era stato già oggetto di attività di indagine, ma per altre contestazioni: chiusura disposta in passato con l'accusa di aver venduto alcolici a dei minori.