Sembrava che, con il suo intervento, l'assessore Alifuoco avesse messo la parola fine sulla questione "Penalina" e nomina del comandante Pugliese, invece i malumori ci sono ancora e non sembrano affatto sopiti. Sulla questione torna a controbattere il consigliere Franco Evangelista. «Leggo con piacere l'intervento dell'assessore Alifuoco, se solo lo avesse fatto nei modi e nei tempi giusti, non saremmo arrivati a tante polemiche. Mi corre l'obbligo di riportare la verità nel suo alveo naturale, ovvero alla narrazione di fatti oggettivi. Preliminarmente mi sorprendono alcune espressioni finalizzate ad alimentare un'inesistente quanto inopportuno clima di caccia alle streghe e soprattutto di esaltazione circa comportamenti amministrativi che di virtuoso non hanno alcunché».
«Espressioni del tenore: "Se ti permetti il lusso di uscire da schemi consolidati e provi a fare quello che rientra tra i tuoi doveri entri nel mirino di quelli che, per partito preso, devono abbatterti", per poi affermare "non si può applicare il principio della legalità a corrente alternata", ci appaiono davvero espressioni fuorvianti soprattutto quando riferite a questioni di tenore amministrativo come la discussa "penalina"- incalza Evangelista - Evidentemente all'assessore Alifuoco sfugge il contenuto della mia nota pubblicata il 26 maggio, il cui obiettivo era unicamente "evidenziare il percorso amministrativo completamente errato portato avanti dal dottor Pugliese", espressione che oggi viene clamorosamente confermata proprio dai fatti enunciati dall'odierno assessore.
In tale personale missiva, infatti, non facevo altro che invocare il rispetto delle norme di diritto attualmente vigenti che avrebbero dovuto portare all'eliminazione di quella tanto discussa obbligazione contrattuale. Esattamente il rispetto di quel principio di legalità del quale gli attuali amministratori si sentono unici e assoluti depositari. Ciò significa che, l'istituto della "penalina" poteva sicuramente essere cassato, ma non certo con la procedura "arlecchiniana" messa in piedi dal 12 maggio scorso in poi. Addirittura il Pugliese paventava richieste risarcitorie dichiarando: "ho provveduto a sospendere con effetto immediato nell'attesa di verificare e quantificare il danno prodotto al Comune".
Nulla di tutto ciò è poi risultato vero in quanto giuridicamente non praticabile, mentre la stessa Alifuoco dichiarava, non più tardi di icri: "La Publiparking ha serenamente firmato la modifica al contratto", a dimostrazione di ciò che ho sempre sostenuto, ovvero che l'eliminazione della "penalina" poteva avvenire solo attraverso un iter amministrativo ex art 106 del D.Lgs 50/2016 il quale prescrive che ogni eventuale modifica dei contratti debba essere autorizzato dal Rup (non dal Dec che può solo proporre) con le modalità previste dall'ordinamento della stazione appaltante da cui il Rup dipende».
«Ciò che segnalavo era, e lo si ribadisce ancora oggi- aggiunge Evangelista - è l'incompetenza relativa del dottor Pugliese, a tal proposito cito testualmente la mia nota: "Alla luce di tutto ciò è di tutta evidenza che un'eventuale modifica del contratto deve essere oggetto di uno specifico accordo del quale ad oggi non vi è traccia" e aggiungevo "tali inadempimenti necessitano di un percorso amministrativo che non si racchiude in un avviso del 13 maggio a firma di un funzionario non titolare di poteri gestionali". Alla luce di quanto esposto è di particolare evidenza, pertanto, come fosse stato del tutto "azzardato" e illegittimo, "abolire" un'obbligazione contrattualmente prevista con un semplice avviso.
I fatti storici hanno poi dimostrato che per addivenire a quel risultato amministrativo, sarebbe stato necessario un accordo bonario sottoscritto tra le parti e "rogato" dal segretario generale dell'Ente, a dimostrazione della necessità di procedure amministrative completamente diverse da ciò che era stato avviato il 12 maggio scorso con modalità che denotano una scarsa conoscenza dei principi basilari del diritto amministrativo. Orbene, assessore Alifuoco, la legalità consiste per un Ente, essenzialmente nel conformare tutte le procedure amministrative, alle norme vigenti, poiché nessuno, può ritenersi al di sopra della stessa. Sono ben felice che il suo responsabile della polizia locale riscuota il suo pieno apprezzamento per l'attività che svolge, tuttavia mi permetto di ricordarle che il comandante resta un dipendente del Comune, i consiglieri eletti democraticamente sono amministratori».