Sono 200 i tossicodipendenti in trattamento nelle strutture riabilitative della provincia di Frosinone. Il dato diffuso dall'ufficio centrale di statistica almeno fino al 2018 era in crescita, ma poi nell'ultimo anno disponibile ha subito una battuta d'arresto. Resta il fatto che, come dimostrano le operazioni condotte sul territorio dalle forze dell'ordine con arresti e sequestri, in provincia scorrono fiumi di droga.

La risposta, come in passato sottolineato da autorevoli esponenti della magistratura e delle forze dell'ordine, non può essere solo quella repressiva delle operazioni anti-droga. Tanto più che e gli stessi investigatori lo sanno data l'alta richiesta di stupefacenti per una base di spaccio che viene chiusa è pronta un'altra ad essere aperta. Cambiano i sistemi con piccoli e costanti approvvigionamenti per parare il colpo in caso di eventuali incursioni delle forze di polizia.

Cambiano pure le modalità di custodia degli stupefacenti, spesso, ma non solo, in immobili popolari occupati abusivamente o negli spazi comuni come hanno accertato numerose operazioni di polizia giudiziaria condotte in tutta la provincia. Inoltre tali luoghi risultano difesi con grate, porte blindate, circuiti di videosorveglianza e dalle vedette pronte a dare l'allarme in caso di presenze sospette.

Spesso a spacciare sono poi gli stessi assuntori. Tornando alla parte socio-riabilitativa, in Ciociaria, al 31 dicembre 2019 risultavano operative tre strutture residenziali che avevano in trattamento 103 tossicodipendenti, suddivisi tra 87 maschi e 16 femmine. Una, per 42 persone in trattamento (equamente distribuite fra i due sessi), la struttura semi-residenziale censita. C'è poi una struttura ambulatoriale che tratta 55 persone, 50 uomini e 5 donne. Delle 200 persone complessivamente trattate, 158 sono maschi e 42 sono femmine.

Nel Lazio sono 3.218, di cui 2.712 uomini e 506 donne. Nelle altre province sono 68 a Viterbo e 8 a Rieti. Il resto è tutto su Roma. In Ciociaria, i numeri al 31 dicembre 2018 erano superiori. Sempre su 3 strutture residenziali i pazienti in trattamento erano 163, distribuiti tra 132 maschi e 31 femmine. Quindi nella altre due strutture si avevano 60 tossicodipendenti in trattamento in semi-residenziale con 33 maschi e 27 femmine. Infine, i soggetti in trattamento ambulatoriale erano 23, di cui 21 uomini. In totale i pazienti erano 246, 186 maschi e 60 femmine. Nel Lazio erano 2.647, di cui 2.320 nella sola provincia di Roma.

Numeri, invece, piuttosto simili per 2016 e 2017. Nel periodo considerato i tossicodipendenti in trattamento nelle strutture residenziali sono passati da 116 (99 uomini e 17 donne) a 118 (93 e 25). Zero risultavano le persone in trattamento nelle strutture semi-residenziali e ambulatoriali. Nel Lazio, invece, il dato dei tossicodipendenti in trattamento è passato dai 2.052 del 2016 ai 3.031 dell'anno successivo. Una crescita tutta dovuta a Roma, che passa da 1.848 a 2-827.

A livello nazionale nel confronto 2019-2020 si registra una diminuzione del 12,37% dei tossicodipendenti in trattamento (il Lazio è a -11,87%) con punte di -35,27% in Friuli Venezia Giulia, -30,93% in Abruzzo e -25,69% in Puglia.

In crescita del 16,19% il Veneto e del 2,91% in Sicilia.
Secondo i dati della direzione centrale per i servizi antidroga, in Ciociaria, fino a settembre 2021 sono stati sequestrati 133 chili di sostanze stupefacenti, contro i 76 nell'analogo periodo del 2020 e i 64 del 2019. Rispetto ai dodici mesi precedenti l'incremento è del 75%, mentre nel confronto con il 2019 la crescita è del 107%.