È allarme siccità ad Amaseno e così, per i tanti agricoltori e allevatori locali non si preannuncia un'estate serena. Il livello di allerta è dato in maniera inesorabile dallo stato del fiume omonimo che attraversa il paese e l'intera valle, il cui sviluppo è stato favorito proprio dalla presenza delle sue acque, una volta abbondanti come le descriveva Virgilio nell'Eneide. Un fiume che adesso si è praticamente ridotto allo stato di un ruscello. Anzi, in alcuni punti il suo letto è completamente prosciugato.
È lo scenario deprimente che da giorni salta all'occhio dei tanti passanti sul ponte di San Marco, attraversato per transitare nella nota località di Don Chei, dove si concentrano diversi ristoranti. Lo stesso Pozzo della Regina, accanto alla sorgente di Don Chei, è quasi interamente svuotato. Stiamo parlando di uno dei principali punti di rifornimento idrico del territorio, messo a disposizione soprattutto degli agricoltori. Tanto che su un lato sono state sistemate dal Comune autentiche bocchette per agevolare il prelievo delle autobotti.
E pensare che siamo ancora in primavera, con un'intera estate ancora da trascorrere, quindi con il pensiero delle piogge riparatrici che diventa una speranza più che una concreta possibilità. Non c'è ancora allarme, ma se la siccità dovesse continuare si rischia di vedere sfumare molti raccolti, tra cui il mais per le bufale. Se soluzioni di emergenza dovranno essere cercate, in molti si chiedono perché non vengano potenziati i programmi per assicurare l'acqua all'agricoltura. Per esempio, creando invasi collinari, laghetti artificiali ma anche ripristinando le antiche traverse del fiume, utilizzate fino a qualche decennio fa dai contadini. La situazione va monitorata anche perché non si prevedono piogge a breve.