Infermiera aggredita a calci e pugni al pronto soccorso di Frosinone da un paziente psichiatrico. L'ennesimo caso di violenza nei confronti di un sanitario è stato denunciato dalla Cisl Funzione pubblica. La questione ripropone il tema della sicurezza del personale di frontiera in un reparto come il pronto soccorso. Il sindacato chiede un piano per la sicurezza dei dipendenti. E annuncia, nel caso in cui il responsabile dell'aggressione finirà a processo, la volontà di costituirsi parte civile al fianco della lavoratrice.

A ricostruire quanto accaduto al pronto soccorso dell'ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone è stato il segretario provinciale della Cisl Funzione Pubblica Antonio Cuozzo.

«Un paziente in escandescenza ha aggredito fisicamente la donna che ha riportato diverse ferite tanto da ritenersi necessari almeno per ora, salvo complicazioni, 8 giorni di prognosi spiega il sindacalista della Cisl Una situazione non più accettabile essendo l'ennesimo episodio di violenza che vede protagonisti i sanitari».

Ecco allora che la Cisl Funzione Pubblica «oltre a esprimere la propria vicinanza alla collega, chiede con forza che si intervenga per mettere fine a questi episodi attraverso l'approvazione di un piano per la sicurezza». Aggiunge Cuozzo: «Stiamo assistendo ad una vera e propria escalation di aggressioni e violenze in troppe strutture del Lazio. Solo pochi giorni fa si parlava di quanto accaduto all'Eastaman di Roma oltre agli altri, troppi, casi registrati in questi mesi Questo è inaccettabile per i lavoratori e per le loro famiglie. Ma anche per i cittadini che si rivolgono al sistema sanitario».

Secondo Cuozzo «consentire agli operatori di lavorare in sicurezza e serenità deve essere la priorità di ogni datore di lavoro. E bisogna fare di tutto per garantirlo. Anche intervenendo sulla qualità dell'assistenza e sulla riduzione di tempi e liste di attesa. Servono provvedimenti per la tutela di lavoratori che si trovano già ad operare in condizioni difficili e che in nessun modo devono essere oggetto di violenze, così come servono nuove assunzioni per rafforzare organici ormai sguarniti e velocizzare le prestazioni ai pazienti».

Il segretario Cuozzo si rivolge ai vertici dell'Azienda sanitaria locale di Frosinone e della Regione Lazio: «In questo momento noi pretendiamo che si intervenga subito sulle misure di sicurezza e di vigilanza nelle strutture sanitarie. Occorre un programma specifico, studiato e curato in tutti i dettagli.

Ciò è necessario sia per gli operatori che devono essere messi nelle condizioni di poter lavorare in sicurezza e tranquillità, ma anche per i tanti cittadini che, in queste condizioni, rischiano la propria incolumità ogni qualvolta accedono nelle strutture sanitarie. Da parte nostra, se non ci saranno provvedimenti, siamo pronti a costituirci parte civile in ogni eventuale giudizio».